2008 - Allocuzione di Capodanno del Presidente della Confederazione Pascal Couchepin

1° gennaio 2008 - Fa fede il testo parlato

Care concittadine, cari concittadini,
Gentili signore e signori,

con il 2007 termina quella che in termini tecnici si chiama la 47a legislatura dalla fondazione dello Stato federale avvenuta nel 1848. Il 2007 è stato anche un anno di elezione per il Parlamento e il Consiglio federale. Entrambe le istituzioni ne sono uscite molto modificate per un Paese abituato da decenni a una grande stabilità. Questi cambiamenti hanno provocato prese di posizione che avranno un influsso sui prossimi quattro anni e oltre…

All'inizio del messaggio di augurio per il nuovo anno ho voluto ricordare questi fatti conosciuti da tutti per trarne due conclusioni.

La prima è che la Svizzera moderna ha una storia già lunga. Ma questa storia non è un semplice susseguirsi di anni tranquilli durante i quali sono state costruite senza intoppi la prosperità, la democrazia e la coabitazione positiva di comunità diverse per lingua, religione o situazione sociale. Il nostro Paese ha conosciuto confronti d'idee, lotte politiche e cambiamenti profondi della società. La Svizzera si è costruita come un essere vivente, lottando per definire la sua identità, collaborando con altri Paesi e cambiando profondamente la propria fisionomia interna. Si pensi all'evoluzione del peso demografico delle città e delle campagne negli ultimi cinquant'anni. O alle trasformazioni economiche. Interi settori industriali sono scomparsi per lasciare posto a nuove industrie più produttive e al passo con i tempi. Le competenze acquisite non sono andate perse, ma hanno permesso lo sviluppo di nuove branche dell'industria. Per questa ragione la Svizzera ha il tasso di disoccupazione più basso dei Paesi sviluppati. Grazie alla capacità di rinnovarsi il nostro Paese ha infine raggiunto una grande prosperità che ci ha permesso di sviluppare anche la solidarietà sociale.

Sì, da sempre la Svizzera è un Paese in movimento. I cambiamenti che abbiamo vissuto durante e soprattutto alla fine della passata legislatura non sono un fenomeno eccezionale agli occhi della Storia.

La seconda conclusione che voglio trarre questa sera è che noi Svizzeri siamo capaci di ritrovarci dopo un periodo di tensioni sociali e di scontri politici. L'episodio in parte leggendario e in parte storico della zuppa di Kappel parla al cuore, all'immaginazione e alla ragione. Nel 1529, durante le guerre di religione, i soldati dei due campi hanno fraternizzati attorno a una marmitta obbligando i loro capi a cercare la pace nell'interesse generale.

Continuità e cambiamento: l'accostamento di queste due parole è banale ed è la trama di molti discorsi da bar. Ma ci sono momenti in cui si vivono effettivamente queste due dimensioni. Sono la prova che il nostro Paese, le nostre istituzioni e la nostra politica vivono. Tuttavia sono necessari ancora altri cambiamenti. Dobbiamo curarci di consegnare alle giovani generazioni uno Stato solido, finanziariamente sano e capace di mantenere sul lungo termine le promesse fatte in campo sociale o educativo. Insieme agli altri Paesi dobbiamo affrontare con intelligenza le sfide poste dai cambiamenti climatici. E dobbiamo trovare risposte alla povertà ancora diffusa in vaste zone del mondo.

Gli obiettivi sono conosciuti, i mezzi politici per conseguirli saranno oggetto di dibattiti pubblici. E questi dibattiti dovranno sfociare in decisioni.

Auguro a tutti voi di affrontare con fiducia e determinazione il 2008. Facciamo in modo che questa nuova legislatura sia fruttuosa grazie all'impegno di tutti.

Spero che il nuovo anno vi porti molte soddisfazioni personali. E vi auguro di sentire nella vostra famiglia, tra i vostri amici, nel vostro quartiere, nel vostro Comune, nel vostro Cantone e sul piano nazionale che tutti insieme formiamo una comunità solidale, aperta al futuro e accogliente.

Allocuzione di Capodanno 2008 (MP3, 4 MB, 23.09.2014)

Ultima modifica 07.12.2015

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