Promuovere misure di protezione dei minori dai reati sessuali online

Berna, 11.01.2023 - Il lavoro di tutti gli attori a livello nazionale, cantonale e comunale per lottare contro gli abusi sessuali su minori in Internet è necessario e va rafforzato. È quanto constata il Consiglio federale in un rapporto adottato nella sua seduta del 11 gennaio 2023. Le premesse per miglioramenti in tal senso vi sono già. Nel quadro delle rispettive competenze, anche la Confederazione e i Cantoni devono coordinare in modo ottimale le loro attività.

In Svizzera la protezione dei minori e il perseguimento penale sono principalmente di competenza dei Cantoni. La Confederazione agisce in misura sussidiaria assumendo compiti specifici quali la cooperazione internazionale con Europol e INTERPOL. Anche le organizzazioni private e le imprese private di telecomunicazione forniscono un contributo importante alla lotta contro i reati sessuali online. Ne derivano numerose misure giuridiche, tecniche, preventive e di polizia per la lotta contro l’abuso sessuale su minori in Internet.

Rafforzare prevenzione, lotta e collaborazione

Nel rapporto del Consiglio federale vengono individuate lacune e formulate raccomandazioni. Innanzitutto occorre migliorare il rilevamento dei reati sessuali online. Inoltre, gli attori devono potenziare la loro collaborazione nel quadro delle rispettive competenze e responsabilità, puntando su misure più innovative e partecipative, destinate non solo ai bambini e ai giovani, ma anche e soprattutto a genitori, insegnanti e altre persone di riferimento. Infine, va valutato quali misure preventive sono efficaci.

Il Consiglio federale è disposto, nel quadro delle sue competenze e delle risorse disponibili, a contribuire affinché le raccomandazioni concernenti le misure preventive vengano attuate. La Confederazione intende attuare proprie misure mirate nell’ambito della piattaforma nazionale Giovani e media dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali in modo che il lavoro degli attori che promuovono le competenze mediali sia coordinato ancora meglio. Occorre portare avanti lo sviluppo di misure innovative (individuazione di esempi di buone pratiche) e la sensibilizzazione del vasto pubblico.

Il rapporto del Consiglio federale si basa su uno studio redatto dalla Scuola di criminologia dell’Università di Losanna (UNIL, École des sciences criminelles) su incarico dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali. Lo studio descrive il contesto svizzero, il quadro giuridico applicabile e lo stato delle conoscenze disponibili su quattro reati sessuali online nei confronti di minori (v. riquadro). Gli autori individuano gli attori principali della prevenzione e della lotta contro tali reati e ne valutano le misure, segnalano lacune e formulano raccomandazioni. Con il suo rapporto, il Consiglio federale adempie il postulato 19.4111 «Non lasciare bambini e adolescenti da soli davanti alla videocamera del cellulare. Fermare chi li induce a compiere atti sessuali su se stessi adescandoli o ricattandoli», depositato dall’allora consigliera nazionale Rosmarie Quadranti.

Reati sessuali online considerati

- Produzione e diffusione di rappresentazioni di atti sessuali con minori su Internet
- Cibergrooming (una persona adulta, che spesso si fa passare per una giovane, contatta un minore tramite Internet con lo scopo di compiere atti sessuali)
- Sextortion (una persona si procura immagini spinte di terzi su reti sociali o altre piattaforme e minaccia di renderle pubbliche, per cercare di ottenere altre immagini, soldi o un incontro con la vittima)
- Live streaming di abusi sessuali su minori

Tutti e quattro i reati esaminati sono perseguibili secondo il Codice penale (CP).


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