Il Consiglio federale avvia la consultazione relativa all’attuazione dell’imposizione minima dell’OCSE e del G20
Berna, 11.03.2022 - Il Consiglio federale intende attuare a tappe il progetto dell’OCSE e del G20 sull’imposizione dell’economia digitale per mezzo di una norma costituzionale e di disposizioni transitorie. È quanto ha deciso nel corso della seduta dell’11 marzo 2022.
Il progetto dell’OCSE e del G20 sull’imposizione dell’economia digitale pone la Svizzera di fronte a grandi sfide. Il basso livello di imposizione perderà d’importanza come elemento di vantaggio per la piazza economica. Con l’attuazione del progetto dell’OCSE e del G20 il Consiglio federale mira a preservare la competitività della Svizzera così come i posti di lavoro e le entrate fiscali di Confederazione, Cantoni e Comuni.
Garantire le entrate fiscali
Il Consiglio federale prevede di garantire l’imposizione minima conformemente al secondo pilastro del progetto attraverso un’«imposta integrativa» che per i grandi gruppi di imprese compensa la differenza tra l’imposizione minima del 15 per cento e un’eventuale onere fiscale più basso. Per tutte le altre imprese, in particolare le PMI, il sistema non cambia. L’esazione dell’imposta integrativa sarà effettuata dai Cantoni.
Questo sistema protegge le imprese da eventuali ulteriori procedimenti fiscali all’estero e rafforza la certezza del diritto. Le imposte sull’utile attuali di Confederazione e Cantoni rimangono invariate per tutte le imprese. L’attuazione assicura alla Svizzera ulteriori entrate fiscali, che altrimenti defluirebbero verso altri Paesi. Eventuali maggiori entrate creano il margine di manovra necessario per rafforzare l’attrattiva della piazza economica.
Procedere a tappe
L’imposizione minima prevista dall’OCSE e dal G20 comporta un trattamento diverso per le imprese interessate e quelle non interessate dal progetto. Per questa ragione, una nuova norma costituzionale conferirà alla Confederazione la facoltà di attuare il progetto sulla base di due aliquote d’imposta diverse. Per poter garantire l’entrata in vigore al 1° gennaio 2024 il Consiglio federale sarà autorizzato a disciplinare temporaneamente l’imposizione minima con una disposizione transitoria per via di ordinanza. L’ordinanza temporanea sarà sostituita da una legge federale approvata dal Parlamento non appena vigerà sufficiente chiarezza sull’applicazione delle norme internazionali.
Ripercussioni finanziarie
Non è possibile effettuare una stima attendibile delle ripercussioni finanziarie. I dati di base disponibili sono limitati e determinati elementi della riforma non sono quantificabili. Le prime stime approssimative quantificano le maggiori entrate a 1–2.5 miliardi di franchi.
Le entrate supplementari dei Cantoni innalzano il volume delle risorse a disposizione della perequazione finanziaria nazionale. La Confederazione e i Cantoni donatori dovrebbero versare importi lievemente superiori, mentre i Cantoni finanziariamente deboli riceverebbero più fondi. Le ripercussioni sulla perequazione finanziaria sono modeste e possono essere compensate con il sistema di perequazione finanziaria attuale.
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