Nuovo rapporto sulla politica di sicurezza della Svizzera

Berna, 29.04.2021 - La situazione in materia di sicurezza è diventata più instabile a livello mondiale e anche in Europa. La Svizzera intende orientare ancora maggiormente la propria politica di sicurezza al contesto mutato e alle nuove minacce. Alla luce di quanto precede e sulla base di un’analisi globale della situazione il nuovo rapporto sulla politica di sicurezza definisce gli interessi e gli obiettivi della politica di sicurezza svizzera per i prossimi anni. Nella sua seduta del 28 aprile 2021 il Consiglio federale ha avviato la procedura di consultazione sul rapporto.

La situazione in materia di sicurezza è diventata più instabile, più confusa e più imprevedibile. Le tensioni e le rivalità egemoniche sono aumentate, come pure il rischio di conflitti ai confini dell’Europa. L’impiego dei cosiddetti mezzi «ibridi» per la condotta di conflitti, quali i ciberattacchi e le campagne di disinformazione, si è intensificato. Ma anche i mezzi militari tradizionali vengono impiegati maggiormente per perseguire i propri interessi. Nel contempo le minacce quali il terrorismo islamico non sono scomparse. Il cambiamento climatico comporterà catastrofi naturali più frequenti e più violente e a tutto ciò si è aggiunta una pandemia che ha scatenato una crisi mondiale. Negli ultimi anni anche le zone periferiche dell’Europa sono divenute maggiormente instabili, l’effetto protettivo del contesto geografico e politico della Svizzera è diminuito.

Questi sono i punti chiave del nuovo rapporto sulla politica della sicurezza relativo alla situazione attuale. La Svizzera deve orientare la propria politica di sicurezza a questo contesto mutato, in cui sono insorte nuove minacce senza rendere meno probabili quelle già esistenti. Di conseguenza, in un ambiente sempre più «ibrido» di condotta dei conflitti, anche mezzi come moderni aerei da combattimento rimangono indispensabili per la protezione e la sicurezza del Paese e della popolazione. Il nuovo rapporto del Consiglio federale valuta le attuali tendenze mondiali in materia di politica di sicurezza nonché le minacce concrete e i pericoli per la Svizzera e illustra il modo in cui il nostro Paese intende affrontarli.

Nove obiettivi per la politica di sicurezza svizzera

Sulla base di un’analisi globale della situazione, il nuovo rapporto definisce gli interessi e gli obiettivi in materia di politica di sicurezza della Svizzera e illustra come questi saranno attuati. Stabilisce nove obiettivi che saranno perseguiti come punti principali nella politica di sicurezza svizzera. Questi obiettivi comprendono:

1) l’ulteriore rafforzamento dell’individuazione tempestiva di minacce, pericoli e crisi al fine di riconoscere il prima possibile i rischi per la Svizzera in una situazione sempre più volubile;

2) il rafforzamento della collaborazione internazionale, della stabilità e della sicurezza, con l’impegno della Svizzera a favore di un ordine internazionale fondato su regole e contribuendo, con mezzi civili e militari, alla promozione della stabilità e della sicurezza nel contesto geopolitico;

3) un maggiore orientamento alla condotta di conflitti ibridi per incrementare la protezione e la resistenza di Stato, economia e società nei confronti di fenomeni quali i ciberattacchi e la disinformazione e, in particolare, per orientare ancora maggiormente anche i mezzi dell’esercito alle mutate forme di conflitto;

4) libera opinione e informazione autentica, affinché il dibattito pubblico e politico in Svizzera possa svolgersi in modo libero e trasparente, basato sui fatti e senza disinformazione, tentativi d’ingerenza e propaganda da parte di organi statali o di enti che agiscono per conto degli Stati;

5) potenziamento della protezione contro le ciberminacce al fine di migliorare complessivamente la capacità di resistenza in Svizzera nei confronti dei ciber-rischi, sfruttando sia i rischi che le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dalle nuove tecnologie;

6) prevenzione del terrorismo, dell’estremismo violento, della criminalità organizzata e della restante criminalità transnazionale, affinché sul territorio svizzero non possano insediarsi gruppi terroristici, di estremisti violenti o criminali gravi;

7) rafforzamento della resilienza e della sicurezza dell’approvvigionamento in caso di crisi internazionali per consentire alla Svizzera di salvaguardare la sua funzionalità e la sua capacità e d’azione anche in occasione di gravi e durature perturbazioni dell’approvvigionamento;

8) miglioramento della protezione da catastrofi e situazioni d’emergenza e della capacità di rigenerazione al fine di rafforzare, considerando l’aumento dei rischi, i mezzi per la prevenzione e la gestione di tali rischi (ad esempio attraverso il cambiamento climatico);

9) rafforzamento della collaborazione tra le autorità e la gestione delle crisi al fine di migliorare ulteriormente la cooperazione tra i diversi ambiti politici e i diversi strumenti in Svizzera, data la volatilità della situazione e la concatenazione di minacce e pericoli. Questo sia in situazioni normali che in situazioni di crisi.

L’attuazione delle misure avviene in modo coordinato

Per ciascuno dei nove obiettivi il rapporto del Consiglio federale indica misure concrete che dovranno essere attuate nei prossimi anni. Per raggiungere questi obiettivi, singoli ambiti politici (politica estera, politica economica, informazione e comunicazione) e strumenti (esercito, protezione della popolazione, servizi informazioni, polizia, Amministrazione federale delle dogane, servizio civile) collaborano in modo coordinato.

Il nuovo rapporto sulla politica di sicurezza della Svizzera è nettamente più breve dei precedenti rapporti. Inoltre, in futuro sarà pubblicato una volta per legislatura e quindi con una cadenza più breve. La procedura di consultazione sull’attuale rapporto si concluderà il 18 agosto 2021. Il Consiglio federale lo approverà prima della fine dell’anno e lo trasmetterà al Parlamento.


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Portavoce del DDPS
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