Coronavirus: il Consiglio federale esorta i Cantoni con un’evoluzione negativa ad agire subito e decide ulteriori provvedimenti
Berna, 04.12.2020 - In Svizzera la situazione epidemiologica resta estremamente tesa. Il Consiglio federale esorta perciò i Cantoni nei quali la situazione dovesse peggiorare ad agire subito. Nella sua seduta del 4 dicembre 2020 ha inoltre deciso di adottare nuovi provvedimenti per ridurre ulteriormente il numero delle infezioni, in particolare nelle settimane che precedono i giorni festivi. Le regole per i negozi saranno inasprite da mercoledì 9 dicembre e la capienza degli impianti di risalita con posti al chiuso nei comprensori sciistici verrà limitata.
In alcuni Cantoni il numero delle infezioni da coronavirus ristagna a livelli elevati o ha ripreso a crescere. La situazione negli ospedali resta molto tesa: in alcune strutture gli interventi chirurgici non urgenti vengono rimandati e il personale sanitario continua a essere fortemente sollecitato.
Il Consiglio federale è preoccupato per questa evoluzione. Esorta perciò i Cantoni ad agire subito e ad adottare provvedimenti più severi se la situazione dovesse peggiorare o attestarsi a un livello critico. I criteri per valutare l'andamento epidemiologico sono costituiti, tra l'altro, dal numero delle infezioni, dal numero di riproduzione, dal numero di ricoveri in ospedale e dall'incidenza. Il Consiglio federale è convinto che soltanto intervenendo rapidamente è possibile evitare di dover adottare provvedimenti più restrittivi. Nella sua seduta straordinaria dell'8 dicembre procederà a una valutazione intermedia della situazione e l'11 dicembre deciderà se rafforzare i provvedimenti nel caso in cui i Cantoni non avessero nel frattempo preso le misure necessarie.
Meno persone nei negozi
Il periodo a ridosso dei giorni festivi, contraddistinto da un incremento degli spostamenti per fare acquisti e da un aumento degli incontri privati, è fonte di ulteriori rischi. Dopo aver consultato i Cantoni, il Consiglio federale ha perciò deciso di rafforzare i provvedimenti sul piano nazionale e modificato di conseguenza l'ordinanza COVID-19 situazione particolare. Per proteggere ancora più efficacemente le persone, il numero di clienti presenti contemporaneamente in un negozio viene ridotto. Dal 9 dicembre e fino a nuovo avviso, la capienza degli esercizi commerciali è ulteriormente limitata: nei negozi di dimensioni più grandi, la superficie minima per persona passa dagli attuali quattro a dieci metri quadrati. Con questo provvedimento s'intende incentivare la popolazione a pianificare in modo più strategico quando fare gli acquisti.
Nuove regole per i ristoranti
In tutta la Svizzera diventerà obbligatorio, com'è già il caso in diversi Cantoni, registrare i dati di contatto di un ospite per tavolo. Nella notte di San Silvestro, inoltre, gli esercizi pubblici non dovranno chiudere alle 23, ma potranno rimanere aperti, a titolo eccezionale, sino all'una del mattino. Lo scopo di questo provvedimento è di ridurre i rischi connessi a incontri spontanei in ambito privato.
La pratica del canto è vietata al di fuori della cerchia familiare e della scuola dell'obbligo, sia all'aperto sia nei locali chiusi. Il divieto si applica non soltanto ai cori, ma anche al canto in comune durante i servizi religiosi o nel quadro di determinate usanze di Capodanno.
Il Consiglio federale raccomanda vivamente di limitare a due economie domestiche gli incontri in privato e al ristorante, in modo da ridurre il più possibile i contatti fra le persone. Il limite delle dieci persone è mantenuto. Per ridurre ulteriormente il numero di contatti e i flussi di persone va inoltre attuata in modo sistematico la raccomandazione sul telelavoro. Il Consiglio federale esorta nuovamente i datori di lavoro a permettere, nel limite del possibile, ai lavoratori di lavorare da casa. I lavoratori devono essere il più possibile agevolati nel ridurre al minimo i loro contatti interpersonali a ridosso dei giorni festivi. Questa misura è tanto più opportuna quanto più dovessero essere previsti incontri con persone a rischio.
Comprensori sciistici aperti se i casi d'infezione scendono
I comprensori sciistici devono poter rimanere aperti per il turismo interno. Laddove è critica, la situazione epidemiologica deve essere migliorata con adeguati provvedimenti. Dal 22 dicembre i gestori dovranno richiedere un'autorizzazione al Cantone per l'esercizio dei comprensori sciistici che sarà rilasciata se la situazione epidemiologica lo consentirà e se sono garantite sufficienti capacità nelle strutture ospedaliere, per il tracciamento dei contatti e per i test. I gestori dei comprensori sciistici dovranno inoltre presentare severi piani di protezione in cui siano attuate le prescrizioni uniformate a livello nazionale. L'obiettivo è di evitare una propagazione del virus nelle regioni turistiche.
Ai comprensori sciistici stessi non si applicano limitazioni della capienza. Dal 9 dicembre tutti i mezzi di trasporto chiusi, per esempio treni, cabinovie e funivie, possono però essere occupati soltanto per due terzi della loro capienza. La regola vale sia per i posti in piedi sia per i posti a sedere.
In tutti gli impianti di risalita, anche sulle sciovie e seggiovie, vige l'obbligo della mascherina. Nelle file di attesa deve essere portata la mascherina e rispettata la distanza obbligatoria. Gli ospiti di strutture della ristorazione nei comprensori sciistici possono essere ammessi nei locali chiusi soltanto se è disponibile un tavolo per loro. Ai locali chiusi e alle terrazze continuano ad applicarsi le seguenti regole: cibi e bevande possono essere consumati soltanto stando seduti e a un tavolo sono ammesse non più di quattro persone, fatta eccezione per i genitori con figli.
I Cantoni sono tenuti a controllare il rispetto delle regole: se riscontrano problemi di rilievo, devono ingiungere ai gestori dei comprensori sciistici di porvi rimedio e, se le irregolarità persistono, revocare loro l'autorizzazione. I Cantoni devono inoltre riferire alla Confederazione sul numero di controlli effettuati, di ingiunzioni emesse e di autorizzazioni revocate e sul grado di occupazione degli ospedali.
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