Il Consiglio federale aumenta a 40 miliardi il volume delle fideiussioni per il sostegno in termini di liquidità

Berna, 03.04.2020 - In occasione della sua seduta del 3 aprile 2020 il Consiglio federale ha deciso di incrementare il programma di fideiussione per i crediti transitori COVID-19. A causa della forte domanda, l’Esecutivo sottopone al Parlamento un aumento dell’attuale credito d’impegno da 20 miliardi a 40 miliardi di franchi complessivi.

Gli ultimi giorni hanno dimostrato che i crediti transitori COVID-19 corrispondono a una reale esigenza e che l’espletamento rapido e senza formalità burocratiche da parte di banche e PostFinance funziona bene. Infatti, al 2 aprile 2020 erano stati conclusi 76’034 accordi di credito per un volume complessivo stimato in 14,3 miliardi di franchi.

A causa della forte domanda il volume delle fideiussioni garantite dalla Confederazione dell’ordine di 20 miliardi di franchi sarà verosimilmente superato nei prossimi giorni. Per questo motivo, il Consiglio federale sottopone alle Camere federali un aumento del credito d’impegno e quindi del volume massimo delle fideiussioni da 20 miliardi a 40 miliardi di franchi. Di questi, 10 miliardi saranno domandati alla Delegazione delle finanze, che si riunirà il 7 aprile 2020, sotto forma di crediti urgenti.

In linea di principio, il Consiglio federale parte dal presupposto che i crediti di aiuto non saranno utilizzati in modo illecito. Tuttavia, la concessione dei crediti senza formalità burocratiche comporta anche un certo potenziale di abuso, cui il Consiglio federale intende opporsi con fermezza. Esso ha incaricato oggi i dipartimenti competenti di attuare rapidamente un piano volto a contrastare gli abusi. Il piano contiene in particolare le seguenti misure:

  • l’ufficio centrale designato dalle organizzazioni che concedono fideiussioni verifica tutti gli accordi di credito circa l’osservanza dei requisiti di base e l’utilizzazione multipla di crediti. I crediti che sono stati richiesti indebitamente o più volte saranno rapidamente revocati;

  • inoltre, si procederà a un controllo sistematico dei crediti COVID-19, collegandoli ai dati sull’imposta sul valore aggiunto o ad altri dati, per permettere così di verificare le informazioni sulle cifre d’affari fornite dalle imprese e di monitorare palesi discrepanze;

  • infine, il Dipartimento federale delle finanze è stato incaricato di presentare immediatamente al Consiglio federale possibili opzioni per inasprire le disposizioni penali e/o di responsabilità nell’ordinanza sulle fideiussioni solidali COVID-19. Oltre alle imprese mutuatarie, anche i loro organi responsabili e quindi le persone fisiche sottostanti devono poter essere perseguiti.

Il 20 marzo 2020 il Consiglio federale ha presentato un ampio pacchetto di misure volto ad arginare le conseguenze economiche causate dalla pandemia di coronavirus. Dal 26 marzo 2020 le banche e PostFinance mettono a disposizione delle imprese toccate la liquidità necessaria sotto forma di crediti transitori affinché riescano a coprire i loro costi fissi correnti, malgrado le perdite di fatturato dovute al coronavirus. La Confederazione garantisce in misura del 100 per cento i crediti fino a 500 000 franchi e in misura dell’85 per cento i crediti che compresi tra 500 000 e 20 milioni di franchi. Il Consiglio federale ritiene che questo strumento aiuti in modo mirato le piccole e medie imprese a superare questa difficile fase senza che queste debbano ricorrere ai contributi a fondo perso della Confederazione. Le imprese che hanno bisogno di liquidità possono ottenerla e rimborsare il mutuo corrispondente in cinque anni.


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