Voto elettronico: il Consiglio federale riorganizza la fase sperimentale e rinuncia per ora a dichiararlo una modalità di voto ordinaria

Berna, 27.06.2019 - In occasione della sua seduta del 26 giugno 2019 il Consiglio federale ha deciso di rinunciare per il momento al passaggio del voto elettronico all’esercizio ordinario. Sebbene durante la consultazione concernente la prevista revisione della legge federale sui diritti politici la maggioranza dei partecipanti si fosse dichiarata per principio favorevole al voto elettronico, in particolare la maggior parte dei partiti ha ritenuto prematuro dichiararlo una modalità di voto ordinaria. Il Consiglio federale ha inoltre incaricato la Cancelleria federale di rivedere le condizioni quadro che reggono la fase sperimentale.

Dal 2004 complessivamente 15 Cantoni hanno svolto oltre 300 prove di voto elettronico. Nell’aprile 2017 il Consiglio federale ha incaricato la Cancelleria federale (CaF) di preparare la modifica legislativa necessaria al passaggio del voto elettronico all’esercizio ordinario. Nel dicembre 2018 ha quindi posto in consultazione la pertinente modifica della legge federale sui diritti politici (LDP) indicando che la revisione parziale della LDP avrebbe sancito il voto elettronico come terza modalità di voto ordinaria. Il Consiglio federale precisava altresì che la revisione proposta era intesa a semplificare la procedura di autorizzazione cui soggiacciono i Cantoni e nel contempo a disciplinare i principali requisiti a livello di legge, in particolare la verificabilità della procedura di voto e la determinazione dei risultati, la trasparenza dei sistemi e l’accessibilità senza barriere. I Cantoni sarebbero stati liberi di decidere, anche dopo il passaggio all’esercizio ordinario, se introdurre il voto elettronico o meno.

Dalla consultazione risulta che una chiara maggioranza dei Cantoni e dei partiti è favorevole per principio all’introduzione del voto elettronico. La Conferenza dei Governi cantonali e 19 Cantoni sostengono il passaggio all’esercizio ordinario. Tuttavia, i partiti che si dichiarano per principio favorevoli al voto elettronico ritengono che sia ancora troppo presto per compiere questo passo. Il Consiglio federale ha pertanto deciso di rinunciare per il momento alla revisione parziale della LDP.

Questa decisione del Consiglio federale tiene conto anche degli sviluppi degli ultimi mesi. Da un lato, nel novembre 2018 il Cantone di Ginevra ha annunciato di non avere l’intenzione di sviluppare ulteriormente il proprio sistema di voto elettronico e di volerlo utilizzare al massimo fino alla votazione del febbraio 2020. Dall’altro, nel febbraio 2019 la Posta Svizzera ha pubblicato il codice sorgente del suo sistema interamente verificabile ed effettuato un test pubblico d’intrusione. In seguito alle gravi falle nel codice sorgente di tale sistema rilevate dai ricercatori, alla fine di marzo la Cancelleria federale ha annunciato di voler fare il punto della situazione.

Rapporto entro fine 2020

In occasione della sua seduta del 26 giugno 2019 il Consiglio federale ha inoltre incaricato la Cancelleria federale di provvedere entro la fine del 2020 a reimpostare la fase sperimentale in collaborazione con i Cantoni e a sottoporgli un corrispondente rapporto. L’obiettivo è di raggiungere un’operatività stabile con sistemi dell’ultima generazione. Si tratta in particolare di sviluppare ulteriormente controlli indipendenti, di favorire la trasparenza e la fiducia, nonché di coinvolgere maggiormente il settore scientifico. Dovranno infine essere riesaminati i requisiti e i processi esistenti.

Il Consiglio federale deciderà nel mese di agosto in merito a eventuali domande d’impiego del voto elettronico nelle elezioni del Consiglio nazionale del 20 ottobre 2019, come già era avvenuto nell’anno elettorale 2015.


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