Il Consiglio federale vuole sostenere le persone che esercitano un’attività lucrativa e assistono familiari malati

(Ultima modifica 23.02.2021)

Berna, 22.05.2019 - Il Consiglio federale vuole migliorare la situazione dei familiari assistenti. Nella sua seduta del 22 maggio 2019, ha trasmesso al Parlamento il messaggio sulla legge federale concernente il miglioramento della conciliabilità tra attività lucrativa e assistenza ai familiari. La nuova legge disciplina la continuazione del pagamento del salario in caso di brevi assenze dal lavoro, introduce un congedo indennizzato per l’assistenza a un figlio gravemente malato o infortunato, estende il diritto agli accrediti per compiti assistenziali dell’AVS e adegua il diritto all’assegno per grandi invalidi.

Il lavoro dei familiari assistenti è molto importante per la società e costituisce una parte significativa delle cure prestate. Tuttavia, è difficile conciliare l’assistenza a malati con lo svolgimento di un’attività lucrativa. Attualmente, circa due terzi delle imprese concedono ai loro dipendenti un congedo, in parte remunerato, in caso di assenze di breve durata per prestare cure a familiari o altre persone prossime. La nuova legge prevede di introdurre nel Codice delle obbligazioni il diritto a un congedo pagato per consentire di assistere un familiare o il partner. Questo congedo potrà essere però di al massimo tre giorni per evento e dieci giorni all’anno. Tale misura permetterà di garantire la parità di trattamento tra tutti i lavoratori e la certezza giuridica. Le spese supplementari a carico dell’economia sono stimate tra i 90 e i 150 milioni di franchi.

Indennità di assistenza a un figlio gravemente malato o infortunato

Quando un figlio presenta gravi problemi di salute dovuti a malattia o infortunio, i genitori che esercitano un’attività lucrativa si ritrovano in una situazione molto difficile. Ad oggi, le uniche opzioni possibili sono chiedere un congedo non pagato, farsi mettere in malattia o interrompere l’attività lucrativa per un certo periodo di tempo. Questa situazione concerne ogni anno circa 4500 famiglie. Per sostenerle, il Consiglio federale prevede di introdurre un congedo di al massimo 14 settimane, da prendere nell’arco di 18 mesi, indennizzato tramite un’indennità di assistenza. Questa indennità sarà integrata nell’ordinamento delle indennità di perdita di guadagno (IPG) per chi presta servizio e in caso di maternità. Essa dovrebbe generare spese stimate a 74 milioni di franchi, finanziabili senza necessità di modificare l’attuale tasso di contribuzione delle IPG dello 0,45 per cento del salario.

Accrediti per compiti assistenziali dell’AVS

La nuova base legale prevede anche di estendere il diritto agli accrediti per compiti assistenziali dell’AVS. Allo stato attuale, i familiari che prestano assistenza hanno diritto a questi accrediti se la persona che assistono beneficia di un assegno per grandi invalidi per un’invalidità di grado medio o elevato. In futuro questo criterio sarà allentato in modo da includere anche le persone con una grande invalidità di grado lieve, il che comporterebbe costi aggiuntivi per l’AVS pari a 1 milione di franchi all’anno. Si prevede inoltre di estendere il diritto a questi accrediti anche alle persone che assistono i conviventi, a condizione che la coppia abbia vissuto in comunione domestica da almeno cinque anni. Questa misura permetterà di aiutare un maggior numero di persone con una grande invalidità a condurre una vita autonoma a casa.

Adeguamento del diritto all’assegno per grandi invalidi e al supplemento per cure intensive

Infine, la nuova legge prevede un adeguamento del versamento dell’assegno per grandi invalidi e del supplemento per cure intensive dell’AI. Attualmente, il diritto decade per ogni giorno di degenza ospedaliera del figlio minorenne. In futuro, ciò avverrà unicamente dal momento in cui questi avrà trascorso un intero mese civile in ospedale. Questa misura, che cagionerà all’AI spese pari a 2,5 milioni di franchi all’anno, migliorerà la situazione dei genitori di figli con disabilità dando loro la possibilità di assisterli durante il ricovero, senza subire ingenti perdite finanziarie.


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