Il Consiglio federale propone una strategia per accogliere gruppi di rifugiati riconosciuti

Berna, 30.11.2018 - Nel 2019 la Svizzera accoglierà un gruppo di 800 rifugiati particolarmente vulnerabili, si tratta nello specifico di vittime del conflitto siriano. Nella seduta odierna, il Consiglio federale ha deciso di proseguire la sua partecipazione al programma di reinsediamento coordinato dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (ACNUR). Inoltre propone di mantenere il principio dell’accoglienza dei rifugiati nel contesto del reinsediamento anche in futuro.

Questa proposta si fonda su una strategia elaborata congiuntamente da rappresentanti della Confederazione, dei Cantoni nonché delle città e dei Comuni. Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) consulterà ora le commissioni parlamentari competenti.

Nel corso degli ultimi mesi, il numero delle domande d'asilo presentate in Svizzera e in Europa sono nettamente diminuite. Le difficoltà, tuttavia, permangono nelle diverse regioni di provenienza dei rifugiati e dei migranti e la situazione umanitaria, segnatamente in Siria e nei Paesi limitrofi, rimane drammatica. Per le persone particolarmente vulnerabili che non possono né rimanere nel loro attuale Paese di accoglienza, né tornare nel Paese di origine il reinsediamento costituisce l'unica soluzione stabile.

La Svizzera è attiva in tante regioni di crisi con gli aiuti umanitari e allo sviluppo. A titolo complementare, dal 2013 il Consiglio federale ha approvato, mediante diverse decisioni, l'accoglienza in tutto di 3500 rifugiati riconosciuti nel quadro di programmi di reinsediamento (cosiddetto resettlement) ACNUR.

Migliorare la preparazione dell'accoglienza di gruppi di rifugiati

Dal 2013 la Svizzera ha regolarmente accolto gruppi di rifugiati particolarmente vulnerabili nel quadro del reinsediamento, per un totale di circa 1000 persone all'anno. Dalla valutazione del progetto pilota condotto tra il 2013 e il 2015, è emerso che il reinsediamento richiede una preparazione mirata e una pianificazione accurata ai fini di un'organizzazione ottimale per tutti i partner: comuni, città, Cantoni e Confederazione. Sulla base di una strategia elaborata da un gruppo di lavoro composto da rappresentanti di tutte le cerchie interessate, il Consiglio federale propone dunque di decidere ogni due anni in merito a un programma per accogliere in totale 1500-2000 rifugiati particolarmente vulnerabili.

In caso di forte aumento delle domande d'asilo, il Consiglio federale potrà sospendere il programma in corso. L'attuazione della strategia è accompagnata da un gruppo di lavoro comprendente rappresentanti della Confederazione, dei Cantoni e dei comuni. Il DFGP consulterà ora le commissioni parlamentari competenti prima della decisione definitiva del Consiglio federale.

In attesa dell'attuazione di questa nuova strategia, fissata per il 2020, e per garantire la continuità dell'impegno svizzero, nel 2019 saranno accolte 800 persone particolarmente vulnerabili provenienti soprattutto dal conflitto in Siria. Il contingente stabilito dal Consiglio federale alla fine del 2016 sarà presumibilmente esaurito ad inizio del 2019.

Le misure d'integrazione specifiche si sono dimostrate efficienti

Per essere accolti dalla Svizzera nel quadro del programma di reinsediamento, i rifugiati devono soddisfare una serie di requisiti. Prima di proporre alla Svizzera di accogliere determinati rifugiati, l'ACNUR effettua un'approfondita verifica di sicurezza. La SEM trasmette quindi la documentazione dell'ACNUR al Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) per un controllo supplementare e nel contempo verifica anche la disponibilità all'integrazione in Svizzera. Le persone accolte nel quadro di questo programma ottengono la qualità di rifugiato e non devono seguire la procedura d'asilo al loro arrivo nel nostro Paese.

L'integrazione dei circa 500 rifugiati in Svizzera nel quadro del progetto pilota di reinsediamento era stata specificamente promossa mediante una serie di misure. Dalla relativa valutazione risulta che le misure anticipate e sostenute, in particolare l'accompagnamento da parte di un tutore, migliorano considerevolmente l'integrazione delle persone giunte in Svizzera. Con l'Agenda Integrazione Svizzera, decisa dal Consiglio federale nella primavera del 2018, queste misure possono essere proseguite ed estese ai rifugiati riconosciuti che trovano protezione in Svizzera nel quadro di programmi di reinsediamento.

 

Progetti di reinsediamento dopo il 2013

Progetti destinati alle vittime della crisi in Siria

- 2013: di fronte alla crisi umanitaria in Siria e nei Paesi limitrofi, il Consiglio federale decide di accogliere 500 rifugiati particolarmente vulnerabili nel quadro di un progetto pilota della durata di tre anni. Il progetto si conclude con successo nel 2015, allorquando 503 siriani e iracheni nonché palestinesi dell'Iraq trovano rifugio in Svizzera.

- Marzo 2015: il Consiglio federale approva il reinsediamento di un migliaio di vittime del conflitto siriano. Il programma si conclude a metà 2017 con l'arrivo di 999 persone.

- Dicembre 2016: il Consiglio federale approva un nuovo contingente. Il programma è avviato all'inizio del 2017 e dura due anni, fino alla primavera del 2019.

Indipendentemente dalla crisi siriana

- Dicembre 2017: la consigliera federale Simonetta Sommaruga è favorevole ad accogliere nel quadro delle misure urgenti, di accogliere 80 persone evacuate dalla Libia al Niger. Nel primo semestre del 2018 sono giunte in Svizzera 78 persone.


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Informazione e comunicazione, Segreteria di Stato della migrazione SEM, T +41 58 465 78 44



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