Verifica degli incentivi nella dispensazione e distribuzione di medicamenti

Berna, 20.05.2015 - Sotto il profilo dei costi complessivi a carico dell'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie è indifferente che un medicamento sia dispensato direttamente dal medico o acquistato in farmacia. È quanto risulta da uno studio di cui ha preso atto oggi il Consiglio federale. Il Dipartimento federale dell'interno DFI sta ora verificando le modalità per ridurre gli incentivi indesiderati nella dispensazione e vendita di medicamenti, con l'obiettivo di non privilegiare i medicamenti più cari e d'incrementare la dispensazione di farmaci economici.

Per i costi complessivi dell'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie è indifferente che un paziente ottenga un medicamento soggetto a obbligo di ricetta direttamente dal medico o lo acquisti in farmacia. Lo studio, effettuato da un istituto indipendente in collaborazione con un grande assicuratore malattie, ha evidenziato che i costi dei medicamenti a carico dell'assicurazione malattie sono inferiori per i pazienti che ricevono i farmaci direttamente dal proprio medico. Questi pazienti, infatti, ottengono medicamenti maggiormente diversificati, con un ricorso più frequente ai generici a basso costo. In compenso, generano maggiori costi per altre prestazioni, in particolare recandosi più spesso dal medico. L'adeguatezza e la qualità dei trattamenti nonché la soddisfazione dei pazienti non sono stati oggetto dello studio.

Uno studio di fattibilità ha inoltre indicato che un'elencazione dei costi effettivi e delle prestazioni nei vari canali distributivi - ospedali, farmacie e studi medici - sarebbe lunga e costosa.

Poiché in tutti i canali distributivi sono presenti incentivi indesiderati alla dispensazione di medicamenti costosi, il DFI esaminerà le possibilità di ridurli, con l'obiettivo di incrementare la quota dei medicamenti a basso costo, in particolare dei generici. Aggiornerà inoltre determinati parametri dei quali si tiene conto nel calcolo della parte propria alla distribuzione. Ciò dovrebbe permettere un risparmio di diversi milioni di franchi. L'ordinanza sulle prestazioni dell'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie sarà probabilmente adeguata entro l'inizio del 2017.

Tra le priorità di queste misure non rientrano i prezzi dei generici, che in Svizzera sono in media nettamente più elevati che all'estero. Per questo motivo, il DFI, su incarico del Consiglio federale, sta elaborando un sistema di prezzi di riferimento.

L'incentivo indesiderato a dispensare un medicamento costoso anche quando esiste un'alternativa più economica deriva dal calcolo della parte propria alla distribuzione. Quest'ultima copre i costi logistici della dispensazione di medicamenti ed è di uguale importo sia per i farmacisti e il settore ambulatoriale degli ospedali, sia per i medici che dispensano direttamente i medicamenti nel loro studio. La quota parte alla distribuzione è costituita da due supplementi: uno in percentuale del prezzo di fabbrica per la consegna (12 per cento per i medicamenti fino a 880 franchi) e l'altro per ciascun imballaggio, che aumenta in maniera scaglionata in funzione del prezzo e va da 4 a 240 franchi.

La dispensazione diretta da parte dei medici è consentita, con qualche limitazione, in 14 Cantoni della Svizzera tedesca, mentre è vietata in tutti i Cantoni della Svizzera occidentale e in Ticino.


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