Misure per gli impianti di depurazione delle acque di scarico in caso di penuria di energia elettrica: avviata la consultazione

Berna, 01.05.2024 - Durante la riunione del 1° maggio 2024, il Consiglio federale ha avviato la consultazione relativa all’ordinanza sulle misure tese a ridurre il prelievo di energia elettrica negli impianti centralizzati di depurazione delle acque di scarico (IDA) comunali, che regola il loro funzionamento in caso di grave penuria di energia elettrica. A seconda del tasso di contingentamento, il consumo di energia verrebbe ridotto in maniera graduale. Le prime disattivazioni riguarderebbero le installazioni ausiliarie non rilevanti per la sicurezza, come l’aerazione degli edifici industriali, per passare poi agli impianti di filtraggio. La consultazione si concluderà il 22 agosto 2024.

In caso di grave penuria di energia elettrica sono previste misure tese a ridurre il consumo di elettricità; l'obiettivo è mantenere la stabilità della rete e quindi l'approvvigionamento di energia. Tra le possibilità vi è il contingentamento dei grandi consumatori, con cui si andrebbe a specificare la quantità di energia ammissibile per il consumo in caso di grave penuria. Sono considerate grandi consumatori le aziende che consumano almeno 100 megawattora (MWh).

Il contingentamento del consumo di energia elettrica riguarderebbe circa la metà degli impianti di depurazione delle acque di scarico comunali (IDA). L'applicazione rigorosa del contingentamento da parte di questi impianti potrebbe causare gravi problemi igienici e un massiccio inquinamento delle acque. A risentirne sarebbe anche la produzione di gas di depurazione, attività che contribuisce all'approvvigionamento energetico della Svizzera. In un anno, infatti, gli IDA svizzeri producono più energia (termica, elettrica e chimica) dai gas di depurazione di quanta ne consumino in elettricità. Il settore ha quindi sviluppato un modello che permette agli IDA di generare un risparmio attraverso misure mirate piuttosto che un contingentamento con quote rigide.

A seconda della quota di contingentamento stabilita dal Consiglio federale nelle relative ordinanze, le misure tese a ridurre il prelievo di energia elettrica verrebbero attuate in più fasi. Le misure della prima fase, tra cui rientrano la disattivazione delle installazioni ausiliarie non rilevanti per la sicurezza e l'aumento della produzione interna di energia elettrica, non avrebbero alcun impatto sulle prestazioni di depurazione degli IDA e soddisferebbero i requisiti dell'ordinanza contro l'inquinamento atmosferico. Le misure della seconda fase, compresa la disattivazione degli impianti di filtraggio, si ripercuoterebbero invece sulle prestazioni di depurazione degli IDA. Affinché i gestori degli impianti possano attuarle senza violare la legge, il diritto federale e cantonale sulla protezione delle acque dovrebbe essere dichiarato inapplicabile per tutta la durata di validità delle ordinanze.

La scelta delle misure garantisce che non si verifichino problemi igienici a livello delle acque e che l'ambiente non venga danneggiato a lungo termine. Le misure non avrebbero inoltre alcun impatto sulla produzione di energia da gas di depurazione né sullo smaltimento dei fanghi di depurazione. L'esecuzione spetterebbe ai Cantoni mentre a implementarle sarebbero tutti i gestori di IDA e non solo i grandi consumatori. L'ordinanza sulle misure tese a ridurre il prelievo di energia elettrica negli impianti centralizzati di depurazione delle acque di scarico comunali non si applica agli impianti di depurazione delle acque di scarico industriali.

Le misure per gli IDA saranno sottoposte al Consiglio federale per un'entrata in vigore contemporanea alle ordinanze sul contingentamento solo in caso di una penuria di energia elettrica imminente o già sopraggiunta. Come per le altre misure di gestione dell'elettricità, il Consiglio federale sta svolgendo una consultazione per consentire all'economia, ai Cantoni e alla popolazione di esprimere il proprio parere.


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