Il consigliere federale Beat Jans in Belgio al Consiglio dei ministri di giustizia e affari interni

Berna, 25.01.2024 - Il 24 e 25 gennaio 2024 il consigliere federale Beat Jans ha partecipato al Consiglio dei ministri della giustizia e degli affari interni (Consiglio GAI) degli Stati Schengen, svoltosi a Bruxelles, per discutere del futuro della protezione accordata ai profughi ucraini, dell’abuso dell’intelligenza artificiale e della lotta contro il crimine organizzato. In un primo incontro bilaterale con la ministra degli interni tedesca Nancy Faeser, il Capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha ribadito il disappunto del Consiglio federale per i controlli introdotti dalla Germania ai confini con la Svizzera.

È stato il primo incontro del consigliere federale Beat Jans con i ministri degli affari interni Schengen dal suo insediamento all'inizio del 2024. Il Capo del DFGP ha sottolineato l'importanza di uno scambio periodico diretto, proprio in materia di migrazione e di criminalità organizzata, poiché nessun Paese può affrontare questi problemi da solo; occorrono soluzioni comuni, più facili da trovare conoscendosi di persona, ha affermato Jans.

Solo temporanea la protezione offerta agli Ucraini

A Bruxelles il Capo del DFGP ha discusso con i suoi omologhi del futuro della protezione accordata ai profughi ucraini, ambito in cui la Svizzera si coordina fortemente con gli altri Stati europei. E infatti i ministri convengono sull'importanza di un'azione comune. Comunque la Svizzera anticipa le mosse: già il 29 settembre 2023 il Consiglio federale aveva infatti pubblicato un piano provvisorio per la revoca dello statuto di protezione S. Attualmente la Svizzera ospita circa 66 000 persone con statuto di protezione S, tenute a rimpatriare non appena la situazione in Ucraina lo permetterà. Lo fa presente Jans ricordando che la protezione offerta dalla Svizzera è solo temporanea.

Il Consiglio federale intende integrare nel mercato del lavoro il maggior numero possibile di Ucraini accolti in Svizzera. Per Jans non si tratta di una contraddizione: è convinto infatti che l'integrazione sia nell'interesse non solo dei profughi, ma anche dei Paesi d'accoglienza - anche se in futuro gli Ucraini torneranno in patria. Il mercato del lavoro svizzero permetterebbe loro di acquisire nuove competenze, preziose per quando rimpatrieranno. In questo modo, ha detto Jans, la Svizzera contribuisce a ricostruire l'Ucraina.

I ministri hanno poi parlato di lotta contro il traffico di droga e il crimine organizzato. Il traffico di stupefacenti in particolare rappresenta una delle principali sfide per la sicurezza interna europea. Il 24 gennaio 2024 la presidenza belga ha quindi organizzato una visita al porto di Anversa, dove la polizia doganale belga nel solo 2023 ha sequestrato ben 116 tonnellate di cocaina. Infatti i porti europei sono ormai i maggiori punti d'accesso a questo mercato.

Ecco perché il Belgio ha istituito una «alleanza dei porti europei» per rafforzare la cooperazione tra enti statali e privati. Un altro obiettivo consiste nell'intensificare la collaborazione tra i corpi di polizia e le autorità civili come gli uffici dei registri fondiari o le autorità fiscali. Le discussioni sull'intelligenza artificiale si sono concentrate sull'uso abusivo di tale tecnologia, utilizzata anche per commettere truffe, creare deepfake o diffondere disinformazione.

Richieste nei confronti della Germania

Il Capo del DFGP ha colto l'occasione per alcuni scambi bilaterali. Durante l'incontro con la ministra degli interni tedesca Nancy Faeser, ha ribadito il disappunto del Consiglio federale per i controlli di frontiera unilateralmente introdotti dalla Germania. Jans ha ricordato come la Germania abbia ribadito a più riprese che la collaborazione con la Svizzera funziona bene, citando anche il piano d'azione comune per arginare la migrazione secondaria. Ecco perché ribadisce con fermezza che non occorrono controlli ai confini con la Svizzera.

Jans si è inoltre intrattenuto con la commissaria europea Ylva Johansson, la ministra degli interni belga Annelies Verlinden, la ministra degli interni del Liechtenstein Sabine Monauni nonché il ministro degli interni francese Gérald Darmanin.


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