Il Consiglio federale raccomanda di respingere l’iniziativa popolare per una tredicesima mensilità AVS

Berna, 22.01.2024 - Il 3 marzo 2024 il Popolo sarà chiamato a esprimersi sull’iniziativa popolare «Vivere meglio la pensione (Iniziativa per una 13esima mensilità AVS)», che chiede di aumentare la rendita dell’assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti (AVS) di una rendita mensile, in altre parole di aggiungervi una «tredicesima». Il Consiglio federale raccomanda di respingere l’iniziativa a causa delle spese supplementari che comporterebbe, stimate ad almeno 4,1 miliardi di franchi all’anno.

 

L’iniziativa chiede di aggiungere una 13esima mensilità AVS alle 12 versate annualmente, analogamente al 13esimo salario mensile percepito da molti lavoratori. La misura implicherebbe un aumento della rendita annuale dell’8,3 per cento. La rendita di vecchiaia minima annuale passerebbe così da 14 700 a 15 925 franchi, mentre la rendita massima da 29 400 a 31 850 franchi. Le coppie percepirebbero al massimo 47 775 franchi, invece degli attuali 44 100 franchi.

L’iniziativa chiede inoltre che la 13esima mensilità AVS non comporti la riduzione delle prestazioni complementari. In questo modo tutti i pensionati percepirebbero di più, anche i beneficiari di prestazioni complementari. Le altre rendite, ad esempio quelle per i superstiti e quelle dell’assicurazione per l’invalidità, continuerebbero a essere versate dodici volte all’anno.

Spese supplementari di 4,1 miliardi di franchi se fosse introdotta

L’iniziativa non stabilisce le modalità di finanziamento delle uscite supplementari che la 13esima mensilità AVS comporterebbe qualora fosse introdotta. Spetterebbe al Parlamento decidere in merito. Le uscite annuali dell’AVS ammontano oggi a circa 50 miliardi di franchi. L’introduzione della 13esima mensilità costerebbe presumibilmente circa 4,1 miliardi di franchi in più, di cui circa 800 milioni di franchi a carico della Confederazione. Le spese supplementari aumenterebbero di anno in anno per il forte incremento di nuovi pensionati. Cinque anni dopo l’introduzione ammonterebbero già a circa 5 miliardi di franchi.

Oggi l’AVS è finanziata principalmente grazie ai contributi salariali, al contributo della Confederazione e ai proventi dell’imposta sul valore aggiunto. Se le spese supplementari previste in caso di introduzione della 13esima mensilità fossero finanziate tramite i contributi salariali, occorrerebbe portarli dall’8,7 al 9,4 per cento. Questo aumento contributivo sarebbe assunto per metà dai lavoratori e per l’altra metà dai datori di lavoro. In caso di finanziamento tramite l’imposta sul valore aggiunto occorrerebbe aumentarne l’aliquota dall’8,1 al 9,1 per cento. Si potrebbero comunque considerare anche altre misure di finanziamento o una loro combinazione.

Argomenti del comitato d’iniziativa: compensare l’aumento del costo della vita

Per il comitato d’iniziativa è necessario un rapido aumento delle rendite di vecchiaia per compensare l’aumento del costo della vita (affitti, premi delle casse malati, generi alimentari). A suo avviso sempre più pensionati faticano ad arrivare alla fine del mese. Una parte delle spese supplementari potrebbe essere finanziata con le eccedenze dell’AVS. Per il finanziamento residuo sarebbe ipotizzabile un contributo salariale aggiuntivo da parte dei lavoratori e dei datori di lavoro.

Argomenti del Consiglio federale e del Parlamento: nessun margine finanziario

Consiglio federale e Parlamento raccomandano di respingere l’iniziativa perché aggraverebbe notevolmente gli attuali problemi di finanziamento dell’AVS. Per finanziare la 13esima mensilità occorrerebbe aumentare le deduzioni salariali oppure l’imposta sul valore aggiunto, il che graverebbe sui lavoratori e sui datori di lavoro e causerebbe un aumento dei prezzi al consumo. La 13esima mensilità AVS avrebbe inoltre ripercussioni negative sulle finanze della Confederazione: quest’ultima si troverebbe di colpo a dover coprire spese supplementari pari a oltre 800 milioni di franchi, che aumenterebbero ulteriormente di anno in anno. La Confederazione sarebbe costretta ad aumentare le imposte o a tagliare le spese. Con l’iniziativa, infine, percepirebbero la 13esima mensilità AVS anche numerosi pensionati che in realtà non ne avrebbero bisogno.

Prioritario garantire le rendite

Negli ultimi cinque anni è stato necessario adottare due riforme complesse al fine di stabilizzare le finanze dell’AVS per i prossimi dieci anni. Queste riforme, basate su deduzioni salariali più elevate e sull’aumento progressivo dell’età di pensionamento delle donne a 65 anni, hanno imposto ulteriori oneri soprattutto alla popolazione in età lavorativa. Consiglio federale e Parlamento ritengono che, invece di accollare all’AVS ulteriori spese, sia necessario garantirne le rendite anche oltre il 2030. La prossima riforma è già in agenda: il Consiglio federale presenterà al Parlamento entro il 2026 proposte intese a stabilizzare le finanze dell’AVS per il periodo successivo al 2030.

L’AVS è il fondamento della previdenza per la vecchiaia in Svizzera. Oltre 2,5 milioni di pensionati percepiscono attualmente una rendita AVS, il cui scopo è di coprire in modo adeguato il fabbisogno vitale durante la vecchiaia. La maggior parte dei pensionati dispone di ulteriori redditi, in particolare di una rendita della cassa pensioni. Chi non riesce a provvedere al proprio sostentamento con questi mezzi ha diritto a prestazioni complementari.


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