Aiuti per i casi di rigore: le valutazioni danno un bilancio positivo

Berna, 22.12.2023 - I provvedimenti per i casi di rigore si sono rivelati un valido aiuto per le imprese che durante la pandemia di COVID-19 hanno subìto un importante calo della cifra d’affari. Nel suo rapporto adottato il 22 dicembre 2023, il Consiglio federale ritiene che questi aiuti si sono dimostrati validi e hanno permesso alle imprese di superare la crisi. Le imprese che hanno beneficiato di un sostegno sono state oltre 35 000, per un importo totale di 5,3 miliardi di franchi. Il rapporto evidenzia alcuni insegnamenti che possono servire ad affrontare un’eventuale crisi futura.

Dopo l'aumento esponenziale del numero di casi di COVID-19 registrato all'inizio del 2020 in Svizzera, il Consiglio federale ha adottato misure per proteggere la popolazione ed evitare di sovraccaricare il sistema sanitario. Dato che queste misure hanno avuto importanti ripercussioni sociali ed economiche, il Consiglio federale ha rapidamente approvato una serie di provvedimenti per sostenere l'economia. Nell'autunno 2020, il Parlamento ha deciso che le imprese particolarmente colpite che non potevano beneficiare di un aiuto settoriale specifico dovrebbero poter essere sostenute con un aiuto supplementare.

Questi aiuti supplementari, detti «provvedimenti per i casi di rigore», erano disciplinati dall'articolo 12 della legge COVID-19 e dalle pertinenti ordinanze e miravano a permettere all'economia di superare la crisi provocata dalla pandemia e a evitare fallimenti di imprese e la soppressione di posti di lavoro. I provvedimenti sono stati concessi sotto forma di contributi a fondo perso, prestiti, fideiussioni e garanzie a delle imprese in difficoltà confrontate con elevati costi non coperti dovuti alle misure ordinate dalle autorità.

Un sostegno importante ed efficace

Il rapporto pubblicato il 22 dicembre dal Consiglio federale, che adempie uno dei 18 obiettivi definiti per il 2023, traccia un bilancio positivo. Questo giudizio si fonda da un lato sulle esperienze maturate durante la fase di esecuzione, dall'altro sulle conclusioni di due valutazioni: quella sulla concezione e sugli effetti dei provvedimenti realizzata dal Controllo federale delle finanze (CDF), e quella sull'attuazione dei provvedimenti a cura della società Interface Politikstudien Forschung Beratung AG in partenariato con Ecoplan AG.

In totale sono state sostenute più di 35 000 imprese, per lo più attraverso contributi a fondo perso, per un totale di circa 5,3 miliardi di franchi (Confederazione e Cantoni). Quasi la metà degli aiuti è stata destinata al settore della ristorazione e dell'industria alberghiera. L'inchiesta condotta dal CDF conferma che gli aiuti per i casi di rigore si sono rivelati importanti ed efficaci e hanno avuto un impatto positivo per la maggior parte delle imprese intervistate. La velocità di risposta e la flessibilità di fronte ai numerosi cambiamenti dimostrate da Confederazione e Cantoni sono state fondamentali.

I criteri di concessione e di calcolo basati su dati verificabili (e quindi difficilmente falsificabili) e i controlli effettuati dai Cantoni in sede di esame delle richieste hanno permesso di mantenere bassa la percentuale di abusi e violazioni.

Gli organi della Confederazione interessati e i Cantoni sono sostanzialmente soddisfatti della collaborazione, sebbene in alcuni casi la ripartizione dei compiti sia risultata complessa. Anche se il finanziamento è stato garantito in ampia misura dalla Confederazione (84 %), va riconosciuto che i Cantoni - a cui spettava il compito di attuare i provvedimenti - hanno mobilitato risorse considerevoli.

Insegnamenti per il futuro

Il rapporto del Consiglio federale non si limita a fornire un resoconto dell'impiego dei mezzi messi a disposizione, ma formula anche insegnamenti nell'eventualità che situazioni simili si ripresentino. Questi insegnamenti risultano da elementi che hanno funzionato bene, come la rapidità di reazione dimostrata dalla Confederazione, o che presentano tuttora un potenziale di miglioramento. Tra questi ultimi spicca, per esempio, l'esigenza di definire in modo chiaro la finalità degli aiuti. Occorre inoltre evitare che i criteri di concessione permettano l'erogazione di un aiuto troppo elevato e assicurare che lo Stato reagisca rapidamente.


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