Misure per combattere la violenza sessuale su minori in Internet

Berna, 08.12.2023 - A seguito di due postulati il Consiglio federale ha esaminato le misure volte a combattere la violenza sessuale nei confronti di minori in Svizzera. Nella seduta dell’8 dicembre 2023, ha adottato un rapporto in adempimento di entrambi i postulati che pone l’accento in particolare sulla violenza sessuale su minori in Internet e in diretta streaming. Il rapporto evidenzia che i Cantoni hanno predisposto diversi meccanismi di coordinamento al fine di garantire una lotta efficace contro la pedocriminalità in Svizzera. La ripartizione dei compiti tra Confederazione e Cantoni si è dimostrata efficace.

Nel settembre 2021 il Consiglio nazionale ha accolto il postulato 19.4016 depositato da Yvonne Feri «Violenza sessuale nei confronti dei minorenni in Internet. Che cosa fa l'Ufficio federale di polizia?» e il postulato 19.4105 di Fabio Regazzi «Impedire la diffusione in streaming di abusi su minori e arginare in maniera efficace la prostituzione infantile in Internet». I due postulati chiedono al Consiglio federale di esaminare le misure attualmente in vigore o eventualmente necessarie per combattere la violenza sessuale nei confronti di minori in Internet e la diffusione in diretta streaming di materiale pedopornografico. Il rapporto è stato stilato da fedpol che a tale scopo ha coinvolto un gruppo di accompagnamento costituito da esperte ed esperti della Confederazione e dei Cantoni. Il rapporto conferma che in Svizzera la pedocriminalità può essere contrastata soltanto attraverso un lavoro di collaborazione.

Confederazione e Cantoni uniti contro la pedocriminalità

Il perseguimento penale e la prevenzione della pedocriminalità sono di competenza cantonale. Nel loro lavoro di prevenzione, i Cantoni sono sostenuti dal servizio Prevenzione Svizzera della Criminalità (PSC) e da diverse iniziative promosse dalla Confederazione e da organizzazioni non governative. Per quanto riguarda il perseguimento penale, le autorità di polizia cantonali conducono le indagini, comprese quelle sotto copertura in Internet, e monitorano le cosiddette reti peer-to-peer. fedpol, dal canto suo, assume i compiti di ufficio centrale per la Confederazione. Si occupa, tra gli altri, della cooperazione internazionale con Europol e Interpol, dell’analisi preliminare e dello smistamento delle segnalazioni di sospetto provenienti dal National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC) statunitense. Le polizie cantonali ricevono le segnalazioni e si occupano del loro trattamento. Queste segnalazioni rappresentano uno degli strumenti utilizzati per portare alla luce casi di pedocriminalità in Internet.

I corpi di polizia cantonali conducono inoltre indagini in incognito nelle reti in cui viene scambiato materiale pedocriminale. Per intercettare potenziali criminali infiltrano, tra l’altro, inquirenti in forum e chat. In base alle esperienze raccolte finora, nella maggior parte dei casi sono coinvolti diversi Cantoni. Di conseguenza i Cantoni hanno creato strutture intercantonali, come la rete nazionale di sostegno alle indagini nella lotta contro la criminalità informatica (NEDIK), per poter riunire le risorse degli specialisti, migliorare lo scambio di informazioni e gestire in modo coordinato i casi transfrontalieri.

Il rapporto sottolinea l’importanza che la ripartizione federale delle competenze riveste proprio nel contrastare il fenomeno della pedocriminalità. I casi di pedocriminalità si consumano prevalentemente in ambienti nascosti. Pertanto, è necessaria una prossimità territoriale, che una centralizzazione della competenza in materia di perseguimento penale presso la Confederazione non fornirebbe. Dal canto suo, la Confederazione svolge un ruolo importante nel garantire la cooperazione internazionale e nel sostenere i Cantoni nel perseguimento penale.

Cooperazione transfrontaliera e lavoro di prevenzione rafforzati

I Cantoni possono continuare a contare sul sostegno della Confederazione. Nel rapporto si afferma che il Consiglio federale proseguirà gli sforzi nella lotta contro la pedocriminalità nell’ambito del coordinamento internazionale e seguirà con attenzione gli sviluppi internazionali. Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) analizza i lavori legislativi in corso nell’Unione europea (pacchetto relativo alle prove elettroniche, proposta di regolamento della Commissione europea che stabilisce norme per la prevenzione e la lotta contro l’abuso sessuale su minori) e negli Stati Uniti. La Svizzera partecipa inoltre ai negoziati attualmente in corso per elaborare un trattato delle Nazioni Unite sulla criminalità informatica. In tutti questi ambiti è probabile sia necessario intervenire a livello legislativo.

Nel rapporto in adempimento del postulato 19.4111 di Rosmarie Quadranti il Consiglio federale si è già impegnato a migliorare le misure di prevenzione. Ha già stanziato fondi per finanziare offerte di prevenzione volte a impedire, per quanto possibile, casi di abuso.


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