Maggiore sicurezza grazie allo scambio internazionale di estratti del casellario giudiziale

Berna, 23.08.2023 - Lo scambio di informazioni sui casellari giudiziali tra gli Stati UE e la Svizzera aumenterebbe la sicurezza e renderebbe lo scambio di informazioni in generale più efficiente. È quanto conclude il Consiglio federale nel rapporto approvato nella seduta del 23 agosto 2023. Per tale motivo si è detto favorevole all’avvio di colloqui con l’UE in vista dell’adesione della Svizzera allo European Criminal Records Information System (ECRIS).

Il sistema ECRIS è una rete elettronica delle banche dati dei casellari giudiziali di tutti gli Stati membri UE che dal 2012 consente, all'interno dell'UE, uno scambio rapido e senza lungaggini burocratiche di informazioni contenute nei casellari giudiziali nazionali. In risposta al postulato 17.3269 il Consiglio federale ha esaminato se per la Svizzera sia opportuno partecipare a questo sistema.

Nel rapporto in adempimento al postulato il Consiglio federale giunge alla conclusione che lo scambio di informazioni sui casellari giudiziali nazionali tra la Svizzera e l'UE aumenterebbe la sicurezza. Tale scambio diretto migliorerebbe infatti il lavoro delle autorità preposte al perseguimento penale e dei Tribunali a livello non solo di prevenzione dei reati ma anche di indagine. Attualmente lo scambio di informazioni avviene esclusivamente per via postale, comportando spesso dei ritardi.

Escluso l'uso sistematico al di fuori dei procedimenti penali

Le informazioni scambiate tra gli Stati attraverso ECRIS potrebbero essere utilizzate anche al di fuori dei procedimenti penali, ad esempio nel settore della migrazione o della polizia. Ogni Paese disciplina tale possibilità nella propria legislazione. Tuttavia, il Consiglio federale osserva che in Svizzera non esiste una base giuridica che consenta lo scambio sistematico di informazioni tratte da ECRIS al di fuori del diritto penale. Poiché la consultazione sistematica degli estratti del casellario giudiziale relativi a cittadini dell'UE violerebbe l'Accordo sulla libera circolazione delle persone, il Consiglio federale si è detto inequivocabilmente contrario alla creazione di una base giuridica corrispondente.

Alla base vi sono due iniziative del Cantone Ticino adottate dalle commissioni parlamentari competenti. Queste chiedono che le informazioni su eventuali precedenti penali possano essere richieste sistematicamente al Paese d'origine quando cittadini dell'UE richiedono un permesso di dimora per la Svizzera.


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