Il Consiglio federale vuole mantenere il tasso d’interesse moratorio fisso del 5 per cento

Berna, 16.08.2023 - Conformemente al Codice delle obbligazioni, chi non onora per tempo i suoi debiti deve pagare un tasso d’interesse moratorio fisso del 5 per cento. Nel suo parere del 16 agosto 2023 su un pertinente progetto di legge della Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale (CAG-N), il Consiglio federale respinge una riforma volta a introdurre un tasso d’interesse variabile in linea con i tassi di mercato.

La Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale (CAG-N) vuole sostituire il vigente tasso d'interesse moratorio fisso con un tasso variabile. Secondo la sua proposta, in futuro chi non salderà per tempo i suoi debiti non dovrà più pagare il tasso d'interesse moratorio del 5 per cento fissato nel Codice delle obbligazioni (CO), bensì un tasso d'interesse variabile in linea con i tassi di mercato, basato sul tasso svizzero di riferimento SARON (Swiss average rate overnight) e definito annualmente dal Consiglio federale. L'interesse minimo dovrebbe tuttavia ammontare al 2 per cento.

Occorre evitare di peggiorare la morale di pagamento

Come osserva nel suo parere del 16 agosto 2023 sulla proposta della CAG-N, il Consiglio federale non vede la necessità di modificare in tal senso il CO. Il vigente tasso d'interesse moratorio fisso è consolidato nella tradizione giuridica svizzera e da anni si dimostra efficace. Alla luce dell'aumento dei tassi d'interesse, viene pure a cadere la motivazione originaria della revisione, secondo cui in un contesto di interessi bassi un tasso d'interesse moratorio del 5 per cento rappresenta un importante onere finanziario supplementare per molte imprese.

Per il Consiglio federale, il tasso d'interesse moratorio non mira unicamente a indennizzare un creditore per il ritardo di pagamento. Intende anche incentivare i debitori in mora a onorare quanto prima gli obblighi pendenti. Il Consiglio federale vuole impedire che una riduzione del tasso d'interesse peggiori nel contempo la morale di pagamento. La normativa legale costituisce inoltre diritto dispositivo. Le parti sono libere di pattuire un altro tasso d'interesse moratorio, eventualmente anche flessibile, o di escluderlo completamente. In sede di consultazione la grande maggioranza dei partecipanti ha respinto la modifica di legge proposta dalla CAG-N e si è pronunciata a favore dello statu quo.


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