Il Consiglio federale concretizza l’attuazione dell’imposizione minima dell’OCSE e del G20

Berna, 24.05.2023 - In Svizzera il progetto dell’OCSE e del G20 sull’imposizione minima dei grandi gruppi di imprese attivi a livello internazionale deve essere attuato mediante un’imposta integrativa. Il 18 giugno 2023 i cittadini svizzeri saranno chiamati a pronunciarsi sulla necessaria base costituzionale. Se dovesse essere accolta, il Consiglio federale potrebbe introdurre l’imposta integrativa temporaneamente con un’ordinanza. Nella sua seduta del 24 maggio 2023 l’Esecutivo ha avviato la seconda consultazione relativa a tale ordinanza.

Attraverso una modifica della Costituzione, il Consiglio federale e il Parlamento vogliono far sì che l’imposizione minima del 15 per cento prevista dall’OCSE e dal G20 per i grandi gruppi di imprese attivi a livello internazionale possa essere attuata per tempo anche in Svizzera. In questo modo intendono garantire condizioni quadro stabili come pure posti di lavoro ed entrate fiscali in Svizzera. La nuova disposizione costituzionale, oggetto di votazione il 18 giugno 2023, conferisce al Consiglio federale la competenza di introdurre, temporaneamente mediante ordinanza, un’imposta integrativa attraverso la quale viene garantita l’imposizione minima. L’Esecutivo avrà sei anni di tempo per presentare al Parlamento un disegno di legge che sostituisca l’ordinanza.

Nel quadro di una prima consultazione relativa a questa ordinanza sull’imposizione minima (OImM) è stato stabilito che le prescrizioni modello emanate dall’OCSE/G20 devono essere riprese per mezzo di un rimando. Ciò garantisce la compatibilità della normativa svizzera a livello internazionale. Nella sua seduta del 24 maggio 2023 il Consiglio federale ha avviato la consultazione su ulteriori disposizioni dell’ordinanza che precisano segnatamente le procedure fiscali in Svizzera.

Riscossione dell’imposta integrativa

Ai fini della riscossione della nuova imposta integrativa, l’Esecutivo prevede uno «sportello unico» dove l’unità economicamente più importante di un gruppo di imprese versa l’imposta nel Cantone di residenza per tutte le unità in Svizzera. Il Cantone versa alla Confederazione e ai Cantoni in cui risiedono le altre unità operative del gruppo di imprese la quota dovuta delle entrate dell’imposta integrativa. Questo sistema è stato elaborato in collaborazione con i rappresentanti delle amministrazioni delle contribuzioni cantonali al fine di ridurre al minimo l’onere amministrativo.

Alla riscossione dell’imposta integrativa da parte dei Cantoni deve essere applicata una procedura di tassazione mista, analogamente a quanto previsto per l’imposta sul reddito. Questo significa che le autorità fiscali determineranno e stabiliranno l’imposta mediante decisione. Le unità operative imponibili sono però tenute a collaborare presentando un’autodichiarazione.

La dichiarazione e la procedura dovranno avvenire per via elettronica mediante un portale dedicato, al quale avranno accesso l’Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC) e i Cantoni interessati. I ricorsi contro l’imposizione dovranno essere presentati direttamente al Tribunale amministrativo federale.

Prospettive e sviluppi internazionali

Se la modifica della Costituzione sarà approvata dal Popolo e dai Cantoni nella votazione del 18 giugno 2023, l’OImM entrerà in vigore verosimilmente il 1° gennaio 2024. Prima della decisione definitiva, il Consiglio federale verificherà lo stato di attuazione in altri Stati. L’Esecutivo auspica che l’imposizione minima entri in vigore contemporaneamente in Svizzera a nell’UE. In tal modo si eviterà che la Svizzera perda base imponibile a profitto di altri Stati.

La consultazione si concluderà il 14 settembre 2023.Successivamente i due progetti di ordinanza saranno riuniti, tenendo conto dei risultati della consultazione e di eventuali ulteriori prescrizioni tecniche da parte dell’OCSE e del G20.


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