Il Consiglio di sicurezza dell’ONU dibatte sotto la presidenza svizzera sulla protezione della popolazione civile nei conflitti armati

New York, 23.05.2023 - Il 23 maggio 2023, nel quadro della presidenza svizzera del Consiglio di sicurezza dell’ONU, il presidente della Confederazione Alain Berset ha presieduto un dibattito aperto dedicato alla protezione della popolazione civile nei conflitti armati. Ha esordito chiarendo che il diritto internazionale umanitario impone obblighi chiari e inequivocabili a tutte le parti in conflitto. A nome della Svizzera, ha proposto cinque approcci per garantire un’applicazione più efficiente delle vigenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza.

Rifacendosi alle risoluzioni sulla sicurezza alimentare e sulla protezione delle infrastrutture civili, adottate all’unanimità nel 2018 e nel 2021, il presidente della Confederazione ha dichiarato che la comunità internazionale dispone degli strumenti giuridici, politici e operativi per proteggere i civili nei conflitti armati. Il Consiglio di sicurezza e tutti gli Stati membri dell’ONU devono adoperarsi in futuro per un’applicazione più efficiente di tali strumenti. A nome della Svizzera, ha quindi proposto cinque approcci per raggiungere questo obiettivo, sottolineando l’importanza della volontà politica.

I cinque punti includono, in primo luogo, l’esortazione a porre fine agli attacchi contro i beni essenziali per la sopravvivenza della popolazione civile. In secondo luogo, a tutta la popolazione bisognosa dev’essere garantito un accesso umanitario completo, rapido, sicuro e senza ostacoli. In terzo luogo, le parti in conflitto che utilizzano la fame dei civili come metodo di guerra devono rendere conto del loro agire. In quarto luogo, la Svizzera chiede il pieno coinvolgimento delle donne in tutti i processi di protezione dei civili. In quinto luogo, occorre garantire che la popolazione civile rimanga ben protetta laddove le missioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite si ritirano.

La mancanza di beni e servizi di base come l’acqua, il cibo e l’accesso all’assistenza sanitaria costa più vite nei conflitti armati che non gli effetti diretti delle ostilità. Oltre ai membri del Consiglio di sicurezza dell’ONU e ai rappresentanti di altri Stati, hanno partecipato al dibattito aperto anche il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, la presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), Mirjana Spoljaric Egger, e una rappresentante della società civile dell’Africa occidentale.

Ribadendo l’importanza del diritto internazionale umanitario nei conflitti armati, il dibattito ha affrontato una tematica in favore della quale la Svizzera, in qualità di Stato depositario delle Convenzioni di Ginevra e in cui ha sede il CICR, si adopera da tempo con vigore. Le visite che il presidente della Confederazione Berset ha tributato al Mozambico in febbraio e alla Repubblica democratica del Congo in aprile erano, tra le altre cose, dedicate a questo ambito tematico. Il presidente della Confederazione ha approfittato del suo soggiorno a New York per intrattenere colloqui bilaterali anche con il segretario generale dell’ONU e con la presidente del CICR.

Maggio 2023: mese della presidenza svizzera
Nel maggio 2023 la Svizzera ha assunto la presidenza, detenuta a rotazione mensile, del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Il mese di presidenza offre alla Svizzera l’opportunità di porre l’accento sulle priorità tematiche per il periodo della sua adesione al Consiglio nel biennio 2023-2024 e di fornire impulsi all’azione del Consiglio. Un primo evento organizzato dalla Svizzera in questo contesto si è svolto il 3 maggio sotto la direzione del consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), e dedicato al tema «costruire una pace sostenibile».

Lunedì 22 maggio il presidente della Confederazione Berset ha inaugurato la mostra «Digital Dilemmas» presso la sede principale delle Nazioni Unite a New York. Allestita dalla Svizzera in collaborazione con il CICR, la mostra illustra le opportunità e le sfide legate alla digitalizzazione nel settore dell’impegno umanitario. Per esempio, i dati possono essere importanti per accedere a cure mediche e al cibo, ma nel contempo possono anche rendere vulnerabili i civili, i quali possono diventare dei bersagli.


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