Concorrenza leale nel trasporto stradale transfrontaliero

Berna, 17.05.2023 - Il Consiglio federale vuole garantire una concorrenza leale tra le imprese attive nel trasporto merci internazionale su strada. L'intento è introdurre un obbligo di licenza per le imprese che impiegano autofurgoni per il trasporto professionale di merci transfrontaliero. Sulla scorta dell'eco fondamentalmente positiva scaturita dalla consultazione, nella sua seduta del 17 maggio 2023 il Consiglio federale ha trasmesso al Parlamento rispettive proposte di modifica di legge.

La modifica di legge prevede che, nel traffico stradale transfrontaliero, le imprese siano sottoposte all'obbligo di licenza anche per l'impiego di autofurgoni con peso totale tra 2,5 e 3,5 tonnellate per il trasporto professionale di merci, mentre finora la licenza è obbligatoria solo se vengono impiegati veicoli di oltre 3,5 tonnellate. Con la nuova normativa si creano pari condizioni per i trasportatori con autofurgoni e quelli con autocarri. Con l'obbligo di licenza la Confederazione garantisce che nel trasporto stradale siano attive imprese che adempiono le condizioni di affidabilità, capacità finanziaria e capacità professionale. Dall'obbligo continuano a essere esclusi i trasporti non professionali di materiale e attrezzatura di artigiani.

Una seconda modifica di legge è volta a contrastare le «società bucalettere». Si intende impedire che in un Paese imprese di trasporto estere possano aprire ditte di comodo allo scopo di aggirare il divieto di cabotaggio o di approfittare di standard sociali inferiori per gli autisti. Per aumentare l'efficienza dei controlli si punterà a migliorare il flusso di informazioni tra le autorità competenti degli Stati membri dell'UE e della Svizzera.

Il Consiglio federale aveva posto in consultazione anche una revisione della legge sui lavoratori distaccati. La regolamentazione prevedeva lo scambio di informazioni e l'assistenza amministrativa nel controllo delle condizioni salariali e lavorative di imprese di trasporto svizzere che inviano i propri autisti nell'UE. Considerati i risultati della consultazione e i pareri dell'UE sull'attuazione svizzera, il Consiglio federale rinuncia a portare avanti questa proposta. Di conseguenza, per il trasporto stradale tra la Svizzera e l'UE continuerà ad applicarsi il vigente diritto sui lavoratori distaccati; le differenze con la normativa europea non hanno un forte impatto nella pratica.

Con il suo progetto di legge il Consiglio federale va nella stessa direzione intrapresa dall'UE con il «pacchetto mobilità» del 2020. Il progetto è ora trasmesso al Parlamento.


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