Vicenda 1MDB: due manager di PETROSAUDI deferiti dinanzi al Tribunale penale federale

Berna, 25.04.2023 - Il 25 aprile 2023 il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha promosso l’accusa contro due manager di PETROSAUDI. I due imputati sono sospettati di avere, allo scopo di arricchire sé stessi e terzi, distratto almeno 1,8 mia. USD versati dal fondo sovrano malese 1MALAYSIA DEVELOPMENT BERHAD (1MDB) sulla base di una joint-venture con PETROSAUDI, operazione convertita successivamente in prestito islamico, e di avere poi riciclato queste somme. I fatti contestati si estendono sul periodo dal 2009 fino ad almeno il 2015 e sarebbero costitutivi di truffa per mestiere (art. 146 cpv. 1 e 2 del codice penale svizzero [CP]), di amministrazione infedele aggravata (art. 158 n. 1 cpv. 3 CP), e di riciclaggio di denaro aggravato (art. 305bis n. 1 e 2 CP).

L'atto d'accusa depositato presso il Tribunale penale federale (TPF) ha per oggetto i seguenti fatti:

Una joint-venture...
Agendo di concerto con Taek Jho LOW - uomo d'affari malese, persona di fiducia dell'allora primo ministro Mohammad Najib bin Tun Najib RAZAK (Najib RAZAK) e consulente ufficioso senza alcuna posizione ufficiale in seno a 1MDB - nonché con l'appoggio di due manager di 1MDB, i due imputati hanno elaborato una proposta di investimento che consisteva in una presunta transazione tra Stati (governement to government), ossia il Regno di Arabia Saudita e la Malaysia per l'intermediario del suo fondo sovrano 1MDB. Si trattava di una proposta di joint-venture tra PETROSAUDI e 1MDB finalizzata a investire in opportunità economiche in Malaysia e all'estero.

Per rafforzare l'apparenza della joint-venture come operazione governement to governement, gli imputati e Taek Jho LOW hanno strumentalizzato un incontro tra segnatamente Najib RAZAK - che oltre a essere primo ministro della Malaysia era anche ministro delle finanze, presidente del Consiglio consultivo (Board of Advisors) del fondo sovrano malese 1MDB e rappresentante dell'azionista unico di 1MDB - e il principe Turki Bin Abdullah Bin Abulaziz AL SAUD, figlio del defunto re dell'Arabia Saudita, incontro che si era tenuto nel mese di agosto 2009 sullo yacht «Alfa Nero» nei dintorni di Cannes.

I due imputati e Taek Jho LOW hanno inoltre beneficiato dell'appoggio di due manager di 1MDB, che hanno rafforzato presso 1MDB la narrativa finalizzata a indurre in errore la vigilanza del Consiglio di amministrazione (Board of Directors) del fondo sovrano. È stato solo fondandosi sull'aspetto inesatto dell'operazione governement to governement - il Regno di Arabia Saudita in realtà non era implicato nella transazione - e ignorando il debito pari a 700 mio. USD della società di joint-venture nei confronti di PETROSAUDI nonché il fatto che PETROSAUDI non deteneva i presunti diritti sugli attivi turkmeni che diceva di apportare nell'operazione di joint-venture, che il Board of Directors di 1MDB ha finito per accettare la transazione, subordinandola a condizioni che alla fine non sono state rispettate dai due manager che agivano in combutta con gli imputati e con Taek Jho LOW.

...a fini personali
Il contratto di joint-venture tra 1MDB e PETROSAUDI viene pertanto concluso nel settembre 2009. Prevede che, in cambio di una partecipazione azionaria nella società di joint-venture, 1MDB apporti 1 mia. USD di liquidità e PETROSAUDI attivi per un valore di 2,7 mia. USD - che in realtà non possedeva. Sull'importo di 1 mia. USD liberato da 1MDB, e contrariamente a quanto autorizzato dal Board of Directors di 1MDB, 700 mio. USD sono trasferiti su un conto aperto presso una banca in Svizzera a nome di una società di cui Taek Jho LOW era l'avente diritto economico. Di questi 700 mio. USD, quest'ultimo ha trasferito 85 mio. USD a uno degli imputati, che su questa somma ha versato a sua volta 33 mio. USD all'altro imputato. I restanti 300 mio. USD sono versati sul conto della società di joint-venture presso una banca in Svizzera. In realtà, questi 300 mio. USD servivano unicamente gli interessi di PETROSAUDI.

Una serie di investimenti supplementari
Inoltre i due imputati, con il concorso di Taek Jho LOW e sempre allo scopo di arricchire sé stessi e altri, hanno escogitato altri piani finalizzati a indurre il Board of Directors di 1MDB ad autorizzare tra il settembre 2010 e l'ottobre 2011, nel quadro di un prestito islamico subentrato all'operazione di joint-venture, dei trasferimenti per un importo totale di altri 830 mio. USD, anch'essi deviati. Nei confronti del Board of Directors di 1MDB sono stati evocati gli stessi argomenti qui descritti. Inoltre a 1MDB è stato versato un interesse di oltre 80 mio. USD. In realtà questo importo era prelevato dai fondi che lo stesso 1MDB aveva trasferito.

Riciclaggio
Infine, e in sintesi, agli imputati viene contestato segnatamente di avere, tra il settembre 2009 e fino almeno al luglio 2015, fatto aprire dei conti bancari in Svizzera e all'estero per custodirvi dei fondi, di aver accettato tali fondi, dato - e convalidato da uno dei due - degli ordini di trasferimento di tali fondi e predisposto dei trasferimenti di fondi al fine di ostacolare l'identificazione dell'origine e la confisca. Il denaro deviato da 1MDB ha permesso ai due imputati di acquistare, tra l'altro, degli immobili in Svizzera e a Londra, dei gioielli e private equity, nonché di sviluppare le attività di PETROSAUDI da cui hanno tratto considerevoli ricavi e di condurre uno stile di vita dispendioso.

Un'inchiesta con ramificazioni internazionali
L'istruzione penale sulla distrazione dei fondi della joint-venture e del prestito islamico tra PETROSAUDI e 1MDB nonché sul presunto riciclaggio di queste somme può essere considerata come il ramo svizzero della «vicenda 1MDB», che si iscrive in uno schema internazionale molto più vasto (vedi riquadro). Quest'ampia indagine, aperta dal MPC nel novembre 2017, ha richiesto - oltre agli interrogatori degli imputati, delle persone informate sui fatti e dei testimoni in Svizzera e all'estero - l'esame di centinaia di migliaia di documenti provenienti dalle caselle di posta elettronica di PETROSAUDI e dalle procedure di assistenza giudiziaria nonché una considerevole analisi forense dei flussi finanziari.

Il MPC ringrazia dell'eccellente collaborazione le autorità di perseguimento penale degli Stati Uniti, della Malaysia, del Regno Unito, di Singapore, di Jersey, del Canada e delle Barbados. Si ricorda che il Ministero della giustizia degli Stati Uniti ha qualificato questa vicenda come «il più grande caso di cleptocrazia di tutti i tempi».

Il MPC deporrà le sue conclusioni, e segnatamente le sue istanze riguardo alla confisca dei valori patrimoniali sotto sequestro, in sede di dibattimento dinanzi al TPF a Bellinzona. I valori patrimoniali sotto sequestro ammontano a un totale di circa 192 mio. CHF, senza contare il sequestro di immobili in Svizzera e a Londra.

Per l'imputato vale la presunzione di innocenza fino al passaggio in giudicato della sentenza. Con il deposito dell'atto di accusa, la competenza di fornire ulteriori informazioni passa al TPF.

Querela del «whistleblower»: decreto di non entrata in materia
Parallelamente all'apertura del procedimento penale succitato, un ex dipendente di PETROSAUDI, che aveva trasmesso alla stampa alcune copie dei dati del server del suo ex datore di lavoro, e sua moglie hanno sporto una querela presso il Ministero pubblico del Cantone di Ginevra contro gli imputati e un terzo per sospetto di minaccia (art. 180 CP), di estorsione (art. 156 CP), di coazione (art. 181 CP), di sequestro di persona e rapimento (art. 183 CP), di esposizione a pericolo della vita altrui (art. 129 CP), di calunnia (art. 174 CP), di denuncia mendace (art. 303 CP), di sviamento della giustizia (art. 304 CP), di corruzione di pubblici ufficiali stranieri (art. 322septies CP), di falsità in documenti (art. 251 CP), di organizzazione criminale (art. 260ter CP) e di riciclaggio di denaro (art. 305bis CP) . Il trattamento della querela è stato delegato al MPC.

Dall'analisi risulta che gli elementi costitutivi dei reati denunciati non sono adempiuti o che il diritto di sporgere querela è prescritto oppure che dai fatti denunciati non emergono sospetti sufficienti ai sensi dell'art. 309 cpv. 1 lett. a CPP. Per tale motivo si dispone un decreto di non luogo a procedere. Inoltre, il reato di riciclaggio di denaro (art. 305bis CP) è oggetto del procedimento succitato. Il MPC precisa che questo decreto è impugnabile presso il TPF. Poiché il termine di ricorso non è ancora scaduto, il suddetto decreto non è ancora entrato in vigore e di conseguenza non è ancora consultabile.

La vicenda 1MDB in seno al MPC
La dimensione mondiale della distrazione degli attivi del fondo sovrano malese 1MDB va al di là del solo MPC; diverse giurisdizioni hanno infatti aperto dei procedimenti penali in questo quadro. La Svizzera non si è comunque tirata indietro e, oltre al procedimento il cui atto d'accusa è oggi depositato presso il TPF, il MPC ha in corso anche altre istruzioni penali nello stesso contesto, e più precisamente:

- Procedimento penale aperto nell'agosto 2015 nei confronti di due ex organi di 1MDB e nei confronti di ignoti per sospetto di corruzione di pubblici ufficiali stranieri (art. 322septies CP), infedeltà nella gestione pubblica (art. 314 CP), riciclaggio di denaro (art. 305bis CP) e amministrazione infedele (art. 158 CP). Nell'aprile 2016 il procedimento penale è stato esteso a due ex pubblici ufficiali emirati incaricati dei fondi sovrani di Abu Dhabi per sospetto di truffa (art. 146 CP), amministrazione infedele (art. 158 CP), infedeltà nella gestione pubblica (art. 314 CP), falsità in documenti (art. 251 CP), corruzione di pubblici ufficiali stranieri (art. 322septies CP) e riciclaggio di denaro (art. 305bis CP)

- Nel mese di maggio 2016, in seguito alla decisione pronunciata nel quadro di un procedimento di enforcement condotto dall'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari FINMA, è stato aperto un procedimento penale nei confronti della banca BSI SA per sospetto di carenze nel funzionamento dell'organizzazione interna della banca. A causa di queste carenze la banca non sarebbe stata in grado di impedire la commissione dei reati attualmente sotto inchiesta

- Procedimento penale condotto dal novembre 2018 nei confronti di un ex dipendente di PETROSAUDI per sospetto di spionaggio economico (art. 273 CP)

Da segnalare infine che il procedimento penale aperto nell'ottobre 2016 nei confronti della banca Falcon Private Bank SA, rinominata Falcon Private SA, è attualmente sospeso ai sensi dell'art. 314 CPP.

 


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