Preservare il carbonio organico nel suolo per limitare le emissioni di CO2 e mantenere la qualità del terreno

Berna, 29.03.2023 - Il 29 marzo 2023 il Consiglio federale ha adottato un rapporto che valuta il potenziale del suolo svizzero di stoccare il carbonio organico a lungo termine. Il rapporto dimostra che un livello ottimale di carbonio organico nel suolo limita le emissioni di CO2, migliora la qualità del terreno, promuove la biodiversità, protegge il clima e contribuisce alla produzione alimentare.

La materia organica del suolo è costituita per oltre 50 per cento da carbonio. Se questa materia va persa, il suolo diminuisce di qualità e diventa una fonte di CO2. Al contrario, se si aggiunge humus, il suolo funge da pozzo di CO2. La conservazione e l’aumento dell’humus migliorano la qualità del suolo e favoriscono la biodiversità nonché la produzione di cibo, legno o fibre. Contribuiscono inoltre alla regolazione del clima e delle acque e alla prevenzione di pericoli naturali.

Priorità identificate

Adottato dal Consiglio federale il 29 marzo 2023 in risposta al postulato 19.3639 Bourgeois, il rapporto sullo stoccaggio del carbonio nel suolo identifica due priorità: da un lato impedire le perdite nei terreni organici quali le paludi, dall’altro preservare e aumentare l’humus nei terreni agricoli minerali.

Poiché mancano le informazioni a livello nazionale, le stime che è possibile avanzare sulle quantità di carbonio attualmente e potenzialmente stoccate nei diversi tipi di suolo (terreni organici, terreni coltivi, prati, foreste, superfici naturali e superfici urbane) sono solo approssimative.

Gli studi dimostrano che in Svizzera in molti terreni agricoli minerali non viene raggiunto il livello ottimale di carbonio organico. In questi terreni vi è quindi un concreto potenziale di accumulo. Le misure proposte includono l’ottimizzazione delle pratiche agricole per mantenere o aumentare il tenore di humus nei terreni minerali e la valutazione della futura gestione dei terreni organici.

È prevista anche una revisione dell’ordinanza contro il deterioramento del suolo (O suolo), allo scopo di sancire nella legislazione la necessità di conservare l’humus. Inoltre, l’uso del carbone vegetale nel suolo non andrà incoraggiato fino a quando non saranno valutati i suoi effetti a lungo termine.

Lo stoccaggio del carbonio nella legge

La legislazione in vigore in materia di agricoltura, silvicoltura e pianificazione territoriale non prevede alcun disciplinamento diretto volto a migliorare il mantenimento o l’aumento del carbonio organico nel suolo. Dal giugno 2022, quando è entrata in vigore la versione rivista dell’ordinanza sulla riduzione delle emissioni di CO2, il sequestro di carbonio nel suolo è ammesso quale misura volta ad aumentare le prestazioni dei pozzi di carbonio.

Tuttavia, considerati i requisiti legati ai progetti di sequestro biologico del CO2 nel suolo (costi d’analisi elevati, permanenza dello stoccaggio per almeno 30 anni), gli attestati sarebbero certo uno strumento possibile, ma molto difficile da utilizzare nella pratica. Quale valida alternativa al meccanismo di compensazione si potrebbe ricorrere a strumenti di politica agricola volti ad aumentare e mantenere l’humus e la fertilità del suolo.


Indirizzo cui rivolgere domande

Elena Havlicek, divisione Suolo e biotecnologia, sezione Suolo, Ufficio federale dell’ambiente, tel. +41 58 465 14 97



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