Il Consiglio federale e il settore del gas costituiscono una riserva anche per il prossimo inverno
Berna, 01.02.2023 - In vista di una potenziale carenza, il Consiglio federale obbliga l’industria del gas a costituire una riserva di gas anche per il prossimo inverno 2023/24. Su proposta dell’industria del gas, il 1° febbraio il Consiglio federale ha creato le basi legali necessarie adattando l’ordinanza per una riserva di gas e prorogandola di un anno.
La Svizzera si rifornisce di gas quasi esclusivamente dall'estero e non dispone di impianti di stoccaggio stagionale propri. Qualora si dovesse acquistare immediatamente gas, la riserva di oltre 6 TWh detenuta negli impianti di stoccaggio esteri rappresenta una buona copertura, corrispondendo a circa il 15 per cento del consumo annuo di gas in Svizzera.
Lo stoccaggio già praticato quest'inverno garantisce al nostro Paese un certo grado di compatibilità con l'UE, la quale obbliga gli Stati membri che non dispongono di propri impianti di stoccaggio a continuare a stoccare il 15 per cento del loro consumo annuo in altri Stati dell'UE nell'inverno 2023/24. Ciò significa che la Svizzera continuerà a partecipare al riempimento degli impianti di stoccaggio europei su base solidale.
Anche secondo l'ordinanza modificata i cinque gestori regionali delle reti del gas hanno l'obbligo di garantire la riserva di gas naturale. Per quanto riguarda la copertura dei costi non cambia nulla: i costi aggiuntivi sostenuti in adempimento di quest'obbligo potranno continuare a essere trasferiti sui corrispettivi per l'utilizzo della rete. Questa possibilità è nuovamente menzionata nell'ordinanza riveduta a scopo puramente dichiarativo.
Il Consiglio federale si aspetta che i costi continuino a essere trasferiti conformemente al principio di causalità e in modo non discriminatorio.
Rinunciare ad alternative
L'ordinanza sulle riserve di gas 2022/23, entrata in vigore il 23 maggio 2022, contemplava anche una serie di opzioni per forniture supplementari di gas non russo. La nuova ordinanza prevede una deroga a questa regola dal momento che nel 2023/24 il gas russo non sarà probabilmente più disponibile sul mercato europeo. Viene quindi meno il rischio d'insolvenza. Qualora, contrariamente alle aspettative, questo strumento dovesse essere nuovamente necessario, si potrà rivalutare la situazione in un secondo momento e imporre rapidamente le misure necessarie.
È tuttavia probabile che la riserva ora prolungata fino all'inverno 2023/24 non copra completamente le mancate forniture. In caso di grave crisi di approvvigionamento l'accesso agli impianti di stoccaggio esteri non è scontato. Solo con la Francia le forniture sono garantite da un trattato internazionale. Quest'eventualità rimarrebbe un serio rischio in una situazione di grave crisi a livello europeo.
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