Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto

Berna, 27.01.2023 - Messaggio del presidente della Confederazione Alain Berset in occasione della Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto.

Quest’anno la commemorazione dell’Olocausto assume un’importanza e una dimensione particolari. Nel momento in cui ci inchiniamo al ricordo dei 6 milioni di ebrei uccisi durante la Seconda Guerra Mondiale, così come al ricordo dei Sinti, dei Rom e di tutte le altre vittime che hanno sofferto a causa del nazismo e delle sue politiche disumane, le circostanze ci invitano a vivere questa commemorazione nella duplice ottica della verità storica e della resistenza.

Dopo più di tre quarti di secolo dalla liberazione dei campi di concentramento, la verità storica dei crimini della Germania nazista non dovrebbe essere contestata in alcun modo. Tuttavia siamo regolarmente testimoni di una riscrittura della storia per scopi nefasti. Per giustificare l’aggressione militare all’Ucraina, la Russia ricorre così a un ingannevole parallelo sostenendo che il Governo democraticamente eletto di Kiev sia composto da nazisti. Questa presunta «denazificazione» non è solo un grossolano pretesto per demonizzare e invadere un Paese vicino. È anche una distorsione della storia e una fondamentale mancanza di rispetto per le vittime della Germania nazista.

La falsificazione della storia rende più che mai necessaria la memoria. Quando si perdono i punti di riferimento, quando le responsabilità diventano vaghe, quando le teorie del complotto sostituiscono i fatti accertati, nasce un pericolo reale. Ecco perché è necessario educare, riflettere e discutere in continuazione.

Oggi difendere la verità e commemorare le vittime dell’Olocausto significa anche rendere omaggio allo spirito di resistenza e al coraggio. Ottant’anni fa iniziava la rivolta del ghetto ebraico di Varsavia. Nel gennaio del 1943, quando quasi 300 000 persone erano già state deportate nei campi di sterminio, un piccolo gruppo di combattenti ebrei armati di pistole attaccò le guardie naziste. Tutti gli aggressori morirono, ma questo atto di audacia incoraggiò gli abitanti del ghetto a resistere sfidando gli ordini, nascondendosi e costruendo rifugi sotterranei.

Dopo aver interrotto le deportazioni per un certo periodo, i nazisti decisero di riprenderle in aprile, scatenando una rivolta generale. Nonostante la superiorità delle loro armi, i nazisti subirono molte perdite e riuscirono a vincere la resistenza solo dopo 27 giorni di feroci combattimenti. Il ghetto fu infine raso al suolo e più di 40 000 sopravvissuti furono deportati e uccisi.

Questa decisione collettiva di opporsi alla brutalità nazista, nonostante il rapporto tra le forze fosse estremamente sfavorevole, è un atto di coraggio che riecheggia ancora oggi. L’esempio della resistenza di Varsavia sottolinea il valore della dignità umana e ci ricorda la nostra responsabilità: quella di opporsi, con i nostri mezzi democratici, in modo fermo e inequivocabile, all’antisemitismo, al razzismo e alla barbarie.

Benché ci troviamo di fronte a una situazione molto diversa, l’attuale periodo di instabilità favorisce la tentazione di escludere gli altri e ripiegare su sé stessi. Dobbiamo quindi intensificare gli sforzi per combattere contro la discriminazione, l’odio e la violenza, e promuovere il rispetto reciproco, la diversità e il dialogo. Ciò richiede determinazione e perseveranza.

Il Consiglio federale si impegna inequivocabilmente in questo senso, sia a livello nazionale che presso le istituzioni internazionali, dove la Svizzera sostiene il rispetto dei diritti umani, la protezione dei civili e una pace durevole. È per promuovere questi valori, sanciti nella Carta delle Nazioni Unite, che il 1° gennaio 2023 la Svizzera è diventata membro del Consiglio di sicurezza dell’ONU per la prima volta nella sua storia. Ricordare le lezioni storiche dell’Olocausto è un dovere permanente. Dobbiamo tutti impegnarci, sempre e ovunque, per garantire che l’antisemitismo e il razzismo non possano diffondersi liberamente.


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