Miglioramento dell’apporto di personale in seno alla protezione civile: avvio della procedura di consultazione

Berna, 25.01.2023 - Il Consiglio federale intende migliorare l’apporto di personale in seno alla protezione civile. Nella sua seduta del 25 gennaio 2023 ha pertanto avviato la procedura di consultazione concernente diverse modifiche di legge. Le misure prevedono un’estensione dell’obbligo di prestare servizio di protezione civile a determinate persone soggette all’obbligo di prestare servizio militare e ad ex militari. Inoltre sarà possibile imporre alle persone tenute a prestare servizio civile di assolvere una parte del loro obbligo di prestare servizio civile in organizzazioni di protezione civile che presentano un’insufficienza di effettivi. In aggiunta queste persone potranno prestare più impieghi in caso di catastrofi e situazioni d’emergenza. Queste decisioni si fondano sulla prima parte del rapporto concernente l’apporto di personale in seno all’esercito e alla protezione civile.

Il progetto in consultazione prevede un’estensione dell’obbligo di prestare servizio di protezione civile, vale a dire che le persone soggette all’obbligo di prestare servizio militare che alla fine dell’anno in cui compiono 25 anni non hanno ancora assolto la scuola reclute e che sinora sono state prosciolte dall’esercito, saranno assoggettate all’obbligo di prestare servizio di protezione civile. Anche gli ex militari che hanno assolto per intero la scuola reclute e che successivamente vengono dichiarati inabili al servizio militare in futuro dovranno prestare servizio di protezione civile nella misura in cui avrebbero dovuto ancora assolvere almeno 80 giorni di servizio militare nell’esercito.

Organizzazioni di protezione civile quali istituti d’impiego del servizio civile

Le organizzazioni di protezione civile con un’insufficienza persistente di effettivi saranno riconosciute come istituti d’impiego del servizio civile. Qualora si esaurissero tutti i mezzi della protezione civile per eliminare la carenza di effettivi, sarà possibile imporre ai civilisti di assolvere prioritariamente, per al massimo 80 giorni, il loro servizio civile in un’organizzazione di protezione civile. Dovranno assolvere un’istruzione di base normale della protezione civile e potranno anche partecipare a istruzioni complementari o dei quadri. Inoltre assolveranno i corsi di ripetizione e per gli impieghi in caso di evento potranno essere chiamati in servizio in modo vincolante. Viene quindi rispettata la delimitazione prescritta dalla Costituzione tra obbligo di prestare servizio di protezione civile e obbligo di prestare servizio civile.  

Per quanto riguarda il diritto in materia di servizio civile il progetto posto in consultazione prevede modifiche volte a semplificare e ad accelerare l’impiego delle persone tenute a prestare servizio civile al di fuori delle organizzazioni di protezione civile. in caso di catastrofi e situazioni d’emergenza. La revisione della legge sulla protezione della popolazione e sulla protezione civile offre inoltre l’opportunità di effettuare correttivi, in particolare per quanto riguarda le disposizioni sul sistema di allarme.

La procedura di consultazione si concluderà il 2 maggio 2023.

Impedire di ridurre la capacità di prestazione del servizio di protezione civile

Il servizio di protezione civile deve far fronte a insufficienze di effettivi, destinate ad aumentare ulteriormente fino al 2030. Circa dieci anni fa è stato fissato l’obiettivo nazionale di 72 000 militi della protezione civile. Tuttavia nel 2021 l’effettivo reale si attestava a 68 000 persone tenute a prestare servizio di protezione civile. Se le cifre riguardanti i reclutamenti di questi militi rimangono esigue, si presuppone che nel 2030 l’effettivo reale dei militi della protezione civile sarà sceso a circa 51 000 militi. Senza alcuna misura per migliorare l’apporto di personale in seno alla protezione civile, a medio termine questa erosione comporterà una riduzione delle capacità di prestazione del servizio civile. Il 30 giugno 2021 il Consiglio federale ha quindi incaricato il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) e il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) di elaborare congiuntamente misure per migliorare l’apporto di personale in seno alla protezione civile. Ciò permetterà di attuare le evidenze risultanti dalla prima parte del rapporto concernente l’apporto di personale in seno all’esercito e alla protezione civile.


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