Maggiore attenzione ai rischi ambientali nei flussi finanziari globali

Berna, 19.12.2022 - La Segreteria di Stato dell’economia (SECO) sostiene il progetto «Nature Finance» con 5 milioni di franchi. Il progetto aiuta gli istituti finanziari nei Paesi in via di sviluppo a rispettare maggiormente la biodiversità nell’ambito delle attività economiche finanziate.

Il progetto sostenuto dalla SECO è nato nel contesto della 15a Conferenza mondiale sulla biodiversità (Convention on Biological Diversity, CBD COP-15), conclusasi oggi. Nel quadro degli incontri della CBD la Svizzera si impegna, insieme ad altri Stati, a contrastare la perdita di diversità biologica. Entro il 2030 è dunque previsto che il 30 per cento delle superfici terrestri e marine globali venga destinato alla biodiversità («30 by 30»).

Il progetto coinvolge i Paesi prioritari della SECO, quali Perù, Colombia, Sudafrica e Indonesia, che vantano una ricca biodiversità e sono quindi i candidati ideali per questo tipo di iniziativa. Il suo scopo è indurre gli istituti finanziari a dare maggior peso ai rischi e alle opportunità ambientali in sede decisionale. I finanziamenti verrebbero così destinati a settori e imprese sostenibili. A tal fine sono previsti un perfezionamento degli strumenti e dei metodi di valutazione dei rischi ambientali e una formazione pratica, per gli istituti finanziari, su come usarli. Per i prossimi quattro anni, la SECO sosterrà il progetto realizzato dai suoi partner internazionali con un budget di 5 milioni di franchi.

La perdita di biodiversità è una minaccia per l’economia globale
La perdita di capitale naturale (p. es. risorse minerarie, suolo e biodiversità) è accelerata negli ultimi dieci anni a un ritmo mai visto prima. Secondo uno studio del Forum economico mondiale la metà del prodotto interno lordo (PIL) a livello planetario, ossia circa 44 miliardi di dollari americani, è moderatamente o fortemente dipendente dalla natura. Il deterioramento di quest’ultima può perciò avere gravi ripercussioni sull’economia globale. È fondamentale agire subito e su vasta scala per arrestare la perdita di capitale naturale e creare nuovi incentivi per la salvaguardia della biodiversità.


Ruolo chiave degli istituti finanziari
Gli istituti finanziari rivestono un ruolo chiave: decidendo quali finanziamenti e investimenti effettuare, determinano quali aziende avranno accesso al capitale e che genere di impatto queste avranno sull’ecosistema. La perdita di biodiversità comporta un rischio anche per gli istituti finanziari stessi, perché se le imprese finanziate dipendono in ampia misura dalla natura, tali istituti corrono il rischio di perdere i loro investimenti.

Gran parte degli istituti finanziari non dispone ancora dei metodi e delle conoscenze necessarie per includere il capitale naturale nelle analisi del rischio. Con il progetto «Nature Finance» la SECO vuole contribuire a colmare questa lacuna.


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