Il Consiglio federale chiede di continuare a sostenere i tre Centri ginevrini

Berna, 02.12.2022 - Il 2 dicembre il Consiglio federale ha deciso di chiedere lo stanziamento di 130 milioni di franchi per il periodo 2024-2027 da destinare ai tre Centri ginevrini. Si tratta nello specifico del Centro per la politica di sicurezza (GCSP), del Centro internazionale per lo sminamento umanitario (GICHD) e del Centro per la governance del settore della sicurezza (DCAF). Nei prossimi anni i tre Centri lavoreranno per rafforzare il dialogo diplomatico e promuovere approcci innovativi, ad esempio nell’eliminazione di munizioni inesplose, e porranno l’accento sulle attività in Europa. A tal fine verrà intensificata anche la cooperazione con l’ONU, l’UE e la NATO.

Da quando i tre Centri ginevrini sono stati istituiti come fondazioni indipendenti, rispettivamente nel 1995, 1998 e 2000, la Confederazione persegue tre obiettivi nel quadro del suo partenariato: rafforzare un ordine internazionale pacifico e basato sulle regole, fare di Ginevra il centro principale per le questioni inerenti alla politica di pace e sicurezza, e ampliare le competenze svizzere utili alla politica estera e di sicurezza del nostro Paese.

I Centri ginevrini sono oggi poli di riferimento riconosciuti a livello internazionale nei loro settori specialistici. Sono inoltre strumenti della politica estera e di sicurezza della Svizzera, in particolare della cooperazione internazionale e della promozione della pace. Il GCSP è una piattaforma di scambio e networking unica nel suo genere che coniuga formazione, dialogo e consulenza. Il GICHD ha un ruolo chiave nella governance, nello sviluppo e nell’attuazione di norme e standard nell’ambito dello sminamento umanitario. Il DCAF si è ritagliato una posizione ottimale nel campo della consulenza agli Stati che intendono attuare riforme globali del settore della sicurezza.

Gli attuali sconvolgimenti geopolitici hanno forti implicazioni per i Centri ginevrini, i cui mandati non hanno perso la loro rilevanza. L’aggressione della Federazione russa contro l’Ucraina e le sfide legate alle situazioni in Afghanistan, Siria e nella regione del Sahel mostrano una nuova realtà. In un momento in cui libertà, democrazia, diritti umani e Stato di diritto sono sotto pressione in tutto il mondo, sono richieste organizzazioni in grado di anticipare le sfide poste dai nuovi conflitti e dalle nuove crisi, sviluppare le conoscenze al riguardo, offrire piattaforme di dialogo e promuovere soluzioni multilaterali. Le attività di tutti e tre i Centri ginevrini si collocano proprio a cavallo tra sapere specialistico, dialogo e lavoro di normazione.

La Svizzera rafforza una cooperazione internazionale efficace

Sin dalla fondazione dei tre Centri era stato previsto il sostegno da parte di un gran numero di Stati. Oggi, nei rispettivi Consigli di fondazione sono rappresentate decine di Paesi, e ciò conferisce ai Centri un carattere internazionale che permette loro di esercitare maggiore influenza.

Negli ultimi anni i Centri hanno potuto potenziare in modo significativo i loro servizi e le loro offerte grazie ai fondi di terzi. Essendo i loro servizi molto richiesti a livello internazionale, il sostegno di terzi è aumentato e dal 2016 la quota di finanziamento della Confederazione è scesa dal 65 al 55 per cento. La valutazione commissionata esternamente dalla Confederazione ha confermato che la rilevanza dei tre Centri rimane intatta sia nell’ottica delle sfide internazionali sia in relazione alla politica estera e di sicurezza della Svizzera.


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