Convenzione sui diritti della donna: l’ONU formula raccomandazioni alla Svizzera

Berna, 31.10.2022 - Il competente comitato di esperte ed esperti delle Nazioni Unite ha pubblicato oggi una settantina di raccomandazioni per l’attuazione in Svizzera della Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna. Il nostro Paese è invitato a garantire il lavoro in favore della parità dei sessi nei Cantoni, a rafforzare le misure per la parità salariale e ad adeguare la fattispecie di violenza carnale.

Per la quarta volta dal 2001, il competente comitato di esperte ed esperti delle Nazioni Unite ha esaminato l’attuazione in Svizzera della Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW). Dopo che il nostro Paese gli aveva illustrato il 21 ottobre 2022 a Ginevra i progressi e le criticità nella lotta contro la discriminazione delle donne, il Comitato ha pubblicato oggi una settantina di raccomandazioni alla sua attenzione.

L’ONU si dice soddisfatta dei progressi

L’ONU esprime la sua soddisfazione per i progressi compiuti grazie alle riforme legislative nel settore della parità salariale, per esempio con la revisione, nel 2020, della legge federale sulla parità dei sessi e la decisione in favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Nel rapporto sono messe in evidenza anche altre misure per promuovere l’uguaglianza di genere, in particolare la Strategia Parità 2030 e il Piano d’azione per l’attuazione della Convenzione di Istanbul.

Per contro, l’ONU ritiene che la Svizzera debba rafforzare gli uffici specializzati per l’uguaglianza nei Cantoni: ogni Cantone dovrebbe avere un ufficio per l’uguaglianza. Vede inoltre una necessità di intervento nel settore della disparità salariale: valuta positivamente che le aziende con 100 o più dipendenti siano tenute a svolgere analisi della parità salariale, ma critica che la maggior parte delle imprese, ossia le PMI, ne siano esentate. Raccomanda pertanto di estendere questo obbligo a tutti i datori di lavoro, indipendentemente dalle loro dimensioni. In questo contesto, il comitato invita inoltre la Svizzera a rafforzare ulteriormente l’autonomia economica delle donne per prevenirne la povertà in età avanzata. L’ONU valuta in modo critico anche le forti differenze tra i Cantoni nei tassi di condanna per violenza carnale e raccomanda di condurre un’analisi per determinarne le ragioni e adottare misure adeguate. Il comitato invita infine la Svizzera a definire la fattispecie di violenza carnale sulla base della mancanza di consenso della vittima, per soddisfare gli standard internazionali. La modifica del diritto penale sui reati sessuali è in corso di trattazione in Parlamento.

L’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo (UFU) analizzerà le raccomandazioni insieme ai servizi federali interessati e ai Cantoni e chiarirà le competenze. Tra due anni è previsto un rapporto intermedio sull’attuazione di singole raccomandazioni.

La Svizzera ha ratificato la CEDAW nel 1997. Da allora presenta regolarmente rapporti sullo stato dell’attuazione in Svizzera al compente comitato dell’ONU. La CEDAW è tra le convenzioni più importanti a tutela dei diritti dell’essere umano e lo strumento principale per la difesa dei diritti delle donne a livello internazionale. Finora vi hanno aderito 189 dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite.


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