Saluto del 1° agosto 2015 agli Svizzeri all‘estero

Berna, 28.07.2015 - La presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga. Vale il testo parlato.

Care concittadini e concittadini in tutto il mondo,

noi tutti oggi viviamo in un mondo globalizzato. E voi, stimati Svizzeri all'estero, sapete molto bene cosa significa la globalizzazione.

Alcuni di voi diranno: la Svizzera è e rimane la mia patria. Altri forse affermano di avere due patrie, il Paese in cui vivono e il Paese d'origine, la Svizzera.

Una cosa però è chiara: noi tutti abbiamo bisogno di una patria, ossia di un sentimento di appartenenza e di identità.

Attualmente in Svizzera si discute con fervore di questa identità.

Per alcuni la Svizzera è sinonimo di indipendenza, di sovranità e di una via autonoma in Europa.

Altri sostengono che la Svizzera è sempre stata un Paese aperto, legato ad altri Paesi grazie ad abili coalizioni.

Care concittadine e cari concittadini, la Svizzera non è l'unico Paese a occuparsi della sua identità. Globalizzazione significa cambiamento, e i cambiamenti provocano sempre domande e discussioni.

C'è tuttavia un aspetto su cui concordano tutti gli Svizzeri:

La nostra democrazia diretta è un sistema politico unico - e noi tutti ci identifichiamo con questo sistema.

Sono fiera di essere presidente della Confederazione in un Paese in cui i cittadini hanno un potere politico e una responsabilità maggiore rispetto a tutti gli altri Paesi del mondo. La democrazia diretta è un sistema coraggioso. Anche per questo motivo è un sistema che mi piace e affascina.

Non è raro che il risultato di una votazione sia estremamente esiguo. La revisione della legge federale sulla radiotelevisione è stata approvato grazie a una differenza di 3000 voti. Dopo la votazione i media in Svizzera hanno scritto che la differenza l'hanno fatta gli Svizzeri all'estero.

Eppure molti cittadini rinunciano a votare perché pensano che il loro voto non conti. Quanto sia sbagliato questo parere, lo dimostra un'altra votazione svoltasi alcune settimane fa in un Comune della Svizzera interna che riguardava le tasse di posteggio: alla fine si sono contati 1060 [mille e sessanta] voti favorevoli e 1061 [mille e sessantuno] contrari.

Si può quindi affermare effettivamente che in Svizzera conta ogni voto.

Care concittadine e cari concittadini, anche il vostro voto conta: oggi soltanto il 25 per cento dei connazionali maggiorenni che vivono all'estero sono iscritti in un catalogo elettorale svizzero. Mi farebbe molto piacere se questa percentuale aumentasse nelle prossime settimane. Infatti, in autunno eleggeremo il nuovo Parlamento. Se non vi siete ancora annunciati per il voto, potete farlo entro la metà di agosto presso la vostra ambasciata.

Del resto, per molti di voi in futuro sarà più semplice votare: quest'anno, per la prima volta, oltre la metà dei Cantoni prevede il voto elettronico per gli Svizzeri all'estero. Come vedete, ci impegniamo affinché anche voi possiate partecipare alla vita politica ed assumervi le vostre responsabilità.

Care concittadine e cari cittadini, vi trasmetto i migliori saluti del Consiglio federale e vi auguro, ovunque voi siate, una bella Festa nazionale.


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