CFR - Razzismo strutturale: un problema da prendere sul serio

Berna, 25.10.2022 - La Commissione federale contro il razzismo (CFR) pubblica oggi il nuovo numero della rivista TANGRAM dedicato al razzismo strutturale in Svizzera. Come va inteso e che cosa significa questo concetto? In quali ambiti della vita quotidiana si manifesta il razzismo strutturale? Quali effetti produce sulle persone che ne sono interessate e sulla società nel suo complesso? Come va affrontato, considerato che si tratta di un problema la cui comprensione sfugge a larga parte della popolazione? Con questo nuovo numero di TANGRAM, la CFR intende sensibilizzare l’opinione pubblica a un fenomeno spesso ancora incompreso e minimizzato.

«Razzismo strutturale» è il concetto attualmente utilizzato per descrivere i meccanismi che entrano in gioco nella riproduzione delle disuguaglianze. Designa una situazione in cui alcuni gruppi sono vittima di esclusione, di rapporti di subordinazione e di svantaggi profondamente e storicamente radicati nella società. In questo nuovo numero di TANGRAM, la CFR presenta le ultime ricerche sul tema e le osservazioni condotte sul terreno. Inoltre fa il punto della situazione sulla dimensione strutturale del razzismo in Svizzera, considerando numerosi ambiti della vita quotidiana: occupazione, alloggio, educazione e formazione, diritto, polizia, media, politica in materia di asilo. Nella pubblicazione viene dato spazio non soltanto al punto di vista delle minoranze colpite dal razzismo strutturale, ma anche a quello delle istituzioni pubbliche e delle imprese parastatali. «Da noi, il razzismo strutturale è presente da quando esiste la Svizzera globalizzata ed economicamente connessa al resto del mondo», afferma la sociologa Denise Efionayi-Maeder. «La Svizzera ha inoltre sviluppato forme proprie di razzismo, in particolare nei confronti degli ebrei, degli jenisch, dei rom e in generale delle persone con un retroterra migratorio, relegate nel corso dei secoli soprattutto a forza lavoro». I contributi di questo numero mostrano che la discriminazione è presente in tutti gli ambiti della vita quotidiana e si ravvisa anche nella prassi delle istituzioni. Si manifesta nelle disuguaglianze in materia di ricchezza, reddito, accesso all’occupazione e all’alloggio, nella formazione, come pure nella pratica del profiling razziale. Le possibilità di tutela giuridica dal razzismo strutturale sono molto limitate. «Finora si è sempre parlato del razzismo come di un problema individuale, nel migliore dei casi riconducibile a pochi singoli. Ancora oggi la discriminazione continua a non essere percepita come un problema sociale e quindi nemmeno come una responsabilità dei decisori politici od operativi», rileva Tarek Naguib, giurista e specialista in antidiscriminazione. Questo radicamento delle disuguaglianze non è finora stato sufficientemente tematizzato, motivo per cui vi è poca consapevolezza del problema. Numerosi autori che hanno contribuito a questo numero di TANGRAM concordano su un punto: le istituzioni e la società sono chiamate a riflettere in modo serio e duraturo sulle loro norme e regole, sui loro valori e sulle loro culture.


Indirizzo cui rivolgere domande

Martine Brunschwig Graf, presidente della CFR, 079 507 38 00, martine@brunschwiggraf.ch
Sylvie Jacquat, responsabile della rivista TANGRAM, 058 46 28 178, sylvie.jacquat@gs-edi.admin.ch



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