Migrazione irregolare e Ucraina: la consigliera federale Keller Sutter all’incontro dei ministri dell’interno Schengen

Berna, 14.10.2022 - Il 14 ottobre 2022 la consigliera federale Karin Keller Sutter, ha partecipato all’incontro dei ministri dell’interno dello spazio Schengen a Lussemburgo. I colloqui si sono concentrati sulla situazione relativa alla migrazione e alla sicurezza connessa alla guerra in Ucraina nonché sulla migrazione irregolare sulla rotta balcanica. Il capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) si è prodigata a favore di uno stretto coordinamento tra i partner europei.

La consigliera federale Keller‑Sutter si è dichiarata soddisfatta che il problema della migrazione irregolare venga ora discusso a livello politico. È giunto il momento di adottare misure efficienti, ha affermato durante il pranzo di lavoro dei ministri dell’interno Schengen. Vari Paesi coinvolti erano intervenuti presso la Commissione europea e la presidenza ceca affinché il tema fosse messo all’ordine del giorno.

Arginare la migrazione irregolare sulla rotta dei Balcani

L’obiettivo principale è uniformare la politica in materia di visti dei Paesi dei Balcani occidentali. Il capo del DFGP ha affermato che tale politica non può trasformarli in una specie di piattaforma per la migrazione illegale alle porte dello spazio Schengen. La Commissione europea ha contattato in particolare la Serbia affinché entro fine anno sia revocata l’esenzione dall’obbligo dei visti per determinati Paesi. Keller‑Sutter ha inoltre informato gli altri ministri sul piano d’azione concordato a fine settembre tra la Svizzera e l’Austria per arginare la migrazione irregolare.

Tradizionalmente i Balcani occidentali sono un’importante via di transito per la migrazione irregolare verso l’UE. Attualmente alcuni Paesi dei Balcani occidentali, in particolare la Serbia, costituiscono il punto di partenza per i migranti che vi possono entrare senza visto. Negli ultimi mesi il numero delle entrate illegali nei Paesi europei confinanti con i Balcani occidentali è aumentato notevolmente. Con fino a 1100 persone fermate a settimana alla frontiera orientale, anche la Svizzera è fortemente toccata da questa migrazione.

Svizzera coinvolta nel sistema europeo di gestione delle crisi

Durante l’incontro dei ministri è stato affrontato anche il tema delle conseguenze della guerra in Ucraina. L’accoglienza dei rifugiati insieme all’aumento generale delle domande d’asilo implica grandi sfide per molti Stati europei. Oltre alla guerra tuttora in atto, nel prossimo inverno anche la situazione relativa all’approvvigionamento, in particolare nel settore dell’energia, si ripercuoterà in modo determinante sui flussi migratori dall’Ucraina verso l’Europa. La Svizzera partecipa con un contributo di 2,8 milioni di franchi all’allestimento di alloggi appropriati all’inverno.

In occasione della conferenza dei ministri, la consigliera federale Keller‑Sutter ha ringraziato la presidenza ceca del Consiglio dell’UE per aver coinvolto la Svizzera nel sistema dell’UE di gestione delle crisi. Si è detta soddisfatta che si stia delineando una soluzione per coinvolgere la Svizzera nella piattaforma comune per la registrazione dei rifugiati. La Svizzera potrà probabilmente partecipare alla piattaforma a partire dall’inizio del 2023. Si tratta di uno strumento per verificare se rifugiati ucraini siano registrati in più Paesi e vi riscuotano prestazioni in modo abusivo.

I ministri hanno inoltre discusso questioni inerenti alla sicurezza in relazione alla guerra in Ucraina. Oltre alla tratta di esseri umani, all’estremismo politico, alle minacce ibride o alla disinformazione, vi rientra anche il commercio illegale di armi da fuoco provenienti dalla regione di guerra. Keller‑Sutter ha affermato che la Svizzera appoggia l’intensificazione degli sforzi dell’UE per combattere il traffico di armi. La stretta cooperazione, ad esempio in seno a Europol, è l’approccio giusto per affrontare le minacce della sicurezza interna connesse alla guerra. Ha inoltre aggiunto che è tuttora importante proteggere le frontiere esterne dello spazio Schengen per impedire che criminali e potenziali terroristi approfittino del flusso di rifugiati.

Colloqui bilaterali sulla migrazione e sull’Ucraina

Ai margini dell’incontro Keller‑Sutter ha avuto occasione di discutere con la commissaria europea per gli affari interni Ylva Johansson l’opportunità di un approccio coordinato per il reinserimento integrale della Grecia nel sistema Dublino. Con la ministra degli interni lituana Agnė Bilotaitė, la Consigliera federale ha discusso le conseguenze della guerra in Ucraina, in particolare per quanto riguarda la sicurezza della frontiera esterna e la problematica delle capacità di accoglienza adeguate all’inverno. Infine, si è intrattenuta con la ministra dell’interno tedesca Nancy Faeser e il ministro dell’interno austriaco Gerhard Karner.

Prima dell’incontro dei ministri dell’interno, la consigliera federale Keller‑Sutter e il ministro greco della migrazione e dell’asilo Notis Mitarachi hanno firmato un accordo di attuazione del credito quadro per la migrazione. Con il secondo contributo la Svizzera sostiene i Paesi dell’UE particolarmente toccati dalla migrazione. Ciò permette anche di rafforzare la sicurezza alle frontiere esterne dell’Europa. Il contributo della Svizzera a sostegno di progetti e programmi in Grecia ammonta a 40 milioni di franchi. Con Cipro e Italia è prevista una cooperazione simile.


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