Censimento dell'esercito 2022: l'effettivo reale necessario verrà ancora raggiunto

Berna, 13.10.2022 - Il rapporto pubblicato oggi «Censimento dell'esercito 2022» illustra le cifre e previsioni attuali relative agli effettivi dell'esercito. L'effettivo regolamentare è di 100 000 militari. Poiché in base alle esperienze fatte non tutti i militari incorporati danno seguito a una chiamata in servizio, l'effettivo reale necessario si situa attorno ai 140 000 militari. Quest'ultimo attualmente viene raggiunto ma a medio termine non sarà più il caso se le misure già adottate e previste, volte a migliorare l'apporto di personale, non determineranno una riduzione sensibile delle partenze anticipate. Pertanto il Consiglio federale, in un rapporto suddiviso in due parti, ha illustrato le riflessioni per garantire gli effettivi dell'esercito e della protezione civile.

Secondo il Censimento dell'esercito 2022 l'effettivo reale ammonta a 151 299 militari e supera pertanto i 140 000 richiesti. Un'eccedenza temporanea degli effettivi era stata prevista con l'ulteriore sviluppo dell'esercito; in tal modo è possibile garantire l'apporto di personale anche nella fase transitoria, in cui continuano ad essere incorporati effettivi superiori alla media di militari che hanno già adempiuto il loro totale obbligatorio di giorni di servizio d'istruzione. A partire dalla fine della regolamentazione transitoria l'obbligo di prestare servizio militare ammonterà a 10 anni invece che a 12 per tutte le classi d'età. Di conseguenza negli anni 2028 e 2029 verranno prosciolte dal servizio due classi d'età all’anno e non soltanto una.

Inoltre, per un apporto di personale a lungo termine, l’eccessivo numero di partenze anticipate dall'esercito rappresenta un problema. Se queste ultime non potranno essere ridotte in modo sostanziale, l'effettivo reale necessario non verrà più raggiunto a partire dal 2030, dopo il termine della regolamentazione transitoria. Ogni anno circa 10 000 –11 000 persone soggette all'obbligo di prestare servizio militare lasciano l'esercito prima del loro proscioglimento ordinario. Nel 2021 circa il 60 per cento di tutte queste partenze era dovuto al passaggio al servizio civile, seguito dalle partenze per motivi medici (circa il 30 per cento).

Predisposte le misure necessarie

Per garantire durevolmente l'apporto di personale in seno all’esercito, il Consiglio federale, in riferimento al rapporto concernente l'apporto di personale in seno all'esercito e alla protezione civile 2021 e 2022 (parte 1 e 2), ha predisposto diverse misure e, parallelamente, ha esaminato delle varianti che prevedono adeguamenti fondamentali a lungo termine del sistema dell'obbligo di prestare servizio. Le varianti Obbligo di prestare servizio di sicurezza (fusione tra il servizio civile e la protezione civile) e Obbligo di prestare servizio orientato al fabbisogno (estensione dell'obbligo di prestare servizio alle donne) verranno esaminate in modo approfondito entro il 2024 per valutarne l'attuazione. Inoltre si prevede di rendere obbligatoria la partecipazione alla giornata informativa per le cittadine svizzere.

Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) nel suo rapporto finale sull'attuazione dell'«ulteriore sviluppo dell'esercito», che sarà presentato a metà del 2023, formulerà inoltre ulteriori proposte per migliorare a medio termine l'apporto di personale, tra l'altro per quanto concerne il sistema d'istruzione.

Aumento della quota di donne, ora pari all'1,4 per cento

Uno sviluppo positivo è dato dal fatto che rispetto allo scorso anno il numero di donne incorporate è aumentato di 278 militari donne, attestandosi a quota 1778 (+18,5 per cento). Perciò la quota di donne nell'esercito è ora pari all'1,4 per cento. Gli sforzi compiuti dall'esercito e dai Cantoni nel reclutamento di donne mostrano quindi i loro effetti e nei prossimi anni potrebbero determinare un ulteriore aumento della relativa quota.


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