Svizzera e Austria concordano un piano d’azione contro la migrazione irregolare

Berna, 28.09.2022 - La Svizzera e l’Austria lavorano in stretta collaborazione per arginare in modo efficace la migrazione irregolare. È quanto convenuto il 28 settembre 2022 a Zurigo tra il ministro federale dell’interno austriaco Gerhard Karner e la consigliera federale Karin Keller-Sutter. Il piano d’azione prevede iniziative comuni di politica migratoria a livello europeo, nonché una più stretta collaborazione della polizia di frontiera.

Nei mesi scorsi la migrazione irregolare è aumentata notevolmente, specialmente sulla rotta balcanica. Per arginarla, l'Austria e la Svizzera hanno concordato un intervento congiunto. Oltre a misure di politica migratoria a livello bilaterale e internazionale, il piano d'azione concordato tra il ministro federale dell'interno Karner e la consigliera federale Keller-Sutter comprende anche misure bilaterali di polizia di frontiera.

Lettera alla Commissione europea

Il piano d'azione è incentrato su iniziative comuni di politica migratoria a livello europeo: l'Austria e la Svizzera, d'intesa con la Germania, la Croazia e la Slovenia, intervengono presso la Commissione europea per far cambiare la politica dei visti praticata dagli Stati balcanici occidentali. In questo modo si intende evitare che una politica dei visti liberale diventi il motore della migrazione irregolare sulla rotta balcanica.

L'Austria e la Svizzera puntano anche a una riforma fondamentale del sistema europeo in materia di asilo e migrazione, nonché a una rapida modifica del Codice frontiere Schengen, soprattutto per impedire la migrazione secondaria. Il piano d'azione prevede infine un impegno comune per efficaci procedure di rimpatrio.

Pattugliamenti congiunti contro i passatori

Le misure convenute per la polizia di frontiera comprendono, tra le altre cose, ricerche e operazioni transfrontaliere supplementari per combattere la tratta e il contrabbando di esseri umani. Sono inoltre previste pattuglie congiunte nel traffico ferroviario transfrontaliero, di competenza, da parte svizzera, delle autorità cantonali e dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC). S'intende infine rafforzare la comunicazione impiegando ufficiali di collegamento.

La Svizzera e l'Austria valuteranno l'attuazione del piano d'azione e proporranno eventualmente ulteriori misure entro la fine del 2022.


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