Sondaggio supplementare sullo studio «Sicurezza 2022»: approccio più critico alla neutralità, maggiore pessimismo e maggiore predilezione per l’esercito in seguito alla guerra in Ucraina
Berna, 14.07.2022 - Con la guerra in Ucraina le cittadine e i cittadini svizzeri guardano al futuro con maggiore pessimismo. La guerra porta a una visione più critica della neutralità svizzera. Nel contempo diventano più popolari le cooperazioni in materia di politica di sicurezza con la NATO o con l’UE. Inoltre le cittadine e i cittadini svizzeri intendono rafforzare la capacità di difesa del Paese, pertanto vengono richiesti una buona istruzione e un equipaggiamento adeguato. È ciò che indicano i risultati del sondaggio supplementare, svolto a inizio giugno 2022, sullo studio «Sicurezza 2022» edito dall’Accademia militare (ACMIL) presso il PF di Zurigo e dal Center for Security Studies (CSS) del PF di Zurigo.
Le cittadine e i cittadini svizzeri guardano al futuro con maggiore pessimismo rispetto a gennaio 2022, sia per quanto concerne il futuro prossimo della Svizzera (22% di pessimisti, +9 punti percentuali) sia in relazione al futuro della situazione politica mondiale (76% di pessimisti, +8 punti percentuali). Una maggioranza del 58 percento ritiene che in futuro aumenteranno i conflitti armati in Europa. Una persona su tre riferisce di essere diventata più ansiosa a causa della guerra in Ucraina.
Visione più critica della neutralità
La popolazione svizzera è ancora chiaramente a favore del principio di neutralità, con un consenso dell’89 percento. Per la prima volta da oltre 20 anni, tuttavia, cala il grado di approvazione della neutralità svizzera (–8 punti percentuali rispetto a gennaio 2022). In generale, la neutralità viene considerata in modo molto più critico rispetto agli ultimi anni. Per esempio, soltanto il 58 percento delle cittadine e dei cittadini svizzeri è ancora convinto che la neutralità protegga la Svizzera dai conflitti internazionali. Nel gennaio 2022 questo dato si attestava ancora al 69 percento. L’interconnessione della Svizzera a livello internazionale è considerata sempre più spesso come un ostacolo alla neutralità. Il 39 percento degli intervistati (+10 punti percentuali) ritiene quindi che l’applicazione di questo principio sia difficile.
Le collaborazioni in materia di politica di sicurezza diventano più popolari
Con il 52 percento (+7 punti percentuali rispetto a gennaio 2021) il consenso a un avvicinamento della Svizzera alla NATO ha raggiunto il suo livello più alto. Nonostante il desiderio di aderire alla NATO, condiviso dal 27 percento degli intervistati, sia significativamente più alto rispetto agli anni passati, una chiara maggioranza di cittadine e cittadini svizzeri continua a dichiararsi contraria. Rispetto a prima della guerra in Ucraina è molto più condivisa la posizione secondo cui l’adesione a un’alleanza difensiva europea garantirebbe alla Svizzera una maggiore sicurezza rispetto al mantenimento della neutralità (35% di consensi, +12 punti percentuali rispetto a gennaio 2021).
Rafforzare la capacità di difesa della Svizzera
L’atteggiamento positivo delle cittadine e dei cittadini svizzeri nei confronti dell’esercito si è accentuato ulteriormente. Il consenso sulla necessità dell’esercito è salito all’80 percento (+5 punti percentuali). È aumentato in particolare l’auspicio di avere un esercito «completamente equipaggiato»: il relativo valore ha raggiunto un livello massimo pari al 74 percento. Grandi cambiamenti dovuti alla guerra in Ucraina sono evidenti anche nell’opinione sulle spese per la difesa. Le cittadine e i cittadini svizzeri che giudicano «troppo poco» elevate le spese per l’esercito sono ora il 19 percento (+12 punti percentuali). Dall’inizio delle misurazioni negli anni Ottanta, questa percentuale non è mai stata così elevata. L’opinione secondo cui la Svizzera spende «troppo» per la difesa, invece, è ora condivisa dal 30 percento degli intervistati. Ciò corrisponde a una diminuzione di 12 punti percentuali ed è il valore più basso mai misurato.
Svolgimento del sondaggio supplementare
A causa della guerra in Ucraina (24 febbraio 2022), 1003 persone aventi diritto di voto rappresentative della Svizzera tedesca, della Svizzera francese e del Ticino sono state intervistate telefonicamente tra il 30 maggio e il 17 giugno 2022 dall’istituto demoscopico «LINK». Il grado di attendibilità si situa al 95 percento e, in caso sfavorevole, il margine di errore della campionatura ammonta a ±3,2 punti percentuali.
Indirizzo cui rivolgere domande
Dr. phil. Tibor Szvircsev Tresch
Editore della serie di studi «Sicurezza» / Docente di sociologia militare
+41 58 484 82 32
+41 79 333 22 51
Documenti
Pubblicato da
Aggruppamento Difesa
http://www.vtg.admin.ch
Segreteria generale del DDPS
https://www.vbs.admin.ch/