Ucraina: il Consiglio federale approva un accordo nell´ambito della protezione del clima

Berna, 29.06.2022 - Nella sua seduta del 29 giugno 2022 il Consiglio federale ha approvato un accordo bilaterale con l´Ucraina, finalizzato alla protezione del clima. L´accordo crea le condizioni quadro che consentono alla Svizzera di realizzare in Ucraina progetti di protezione del clima volti a ridurre le emissioni di CO2. L´accordo contribuirà a una ricostruzione del Paese rispettosa del clima. Si tratta dell´ottavo accordo sulla protezione climatica tra la Svizzera e un Paese partner.

Nel quadro dell´Accordo di Parigi sul clima la Svizzera si è impegnata a dimezzare le proprie emissioni di gas serra entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. La Svizzera intende raggiungere questo obiettivo soprattutto realizzando misure sul territorio nazionale. Tuttavia, l´Accordo di Parigi consente al contempo agli Stati di raggiungere i propri obiettivi climatici attraverso appositi progetti realizzati all’estero. Gli Stati possono infatti computare al loro obiettivo nazionale la riduzione delle emissioni ottenuta all’estero.

Il 20 ottobre 2020 la Svizzera ha stipulato con il Perù il primo accordo nel suo genere a livello mondiale, cui sono seguiti accordi simili con il Ghana, il Senegal, la Georgia, il Vanuatu, la Dominica e la Tailandia. Nella sua seduta del 29 giugno 2022 il Consiglio federale ha approvato un altro accordo bilaterale con l´Ucraina, che consente alla Svizzera di ridurre le proprie emissioni di CO2 realizzandovi progetti di protezione del clima. L´accordo è finalizzato alla ricostruzione rispettosa del clima dell´Ucraina. In particolare, dovrebbe aiutare a costruire e rafforzare un´infrastruttura energetica priva di combustibili fossili nel Paese. Proposte al riguardo sono in fase di valutazione.

Norme severe per la protezione dell’ambiente e la tutela dei diritti umani

Con questo accordo la Svizzera ha introdotto uno standard per progetti internazionali in ambito climatico che soddisfa requisiti severi per la protezione dell’ambiente e, al contempo, rispetta le norme internazionali per la tutela dei diritti dell’uomo. Gli accordi permettono inoltre di prevenire il doppio conteggio delle riduzioni delle emissioni (al Paese donatore e al Paese ricevente). È infine previsto un monitoraggio continuo per vigilare che i progetti soddisfino i criteri stabiliti.


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