«La sicurezza della Svizzera 2022»: il Servizio delle attività informative della Confederazione presenta il suo nuovo rapporto sulla situazione

Berna, 27.06.2022 - La guerra di aggressione della Russia all’Ucraina influenzerà in maniera duratura la politica di sicurezza nazionale e internazionale. Il contesto della politica di sicurezza della Svizzera continuerà a essere sostanzialmente caratterizzato dalla crescente rivalità tra le grandi potenze. In questo scenario, le capacità in materia di anticipazione e individuazione precoce del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) sono essenziali per individuare e valutare tempestivamente le minacce e i cambiamenti rilevanti nel contesto strategico della Svizzera nonché adottare le misure preventive necessarie. Il nuovo rapporto sulla situazione del SIC «La sicurezza della Svizzera 2022» illustra gli sviluppi della situazione più importanti dal punto di vista dell’intelligence.

Nel febbraio 2022 la Russia, con la guerra di aggressione all’Ucraina, non soltanto ha violato gravemente il diritto internazionale, ma ha anche distrutto il pluridecennale assetto di sicurezza europeo. Il rischio di un conflitto militare diretto tra la Russia e la NATO è aumentato. Alla stessa stregua la guerra in Ucraina ha avviato un ripensamento profondo in Europa: l’UE ha varato diversi pacchetti di sanzioni, in particolare in ambito finanziario ed economico, ha stanziato un pacchetto di aiuti per la stabilizzazione finanziaria ed economica dell’Ucraina, ha fornito per la prima volta mezzi letali a sostegno delle Forze armate ucraine e ha concesso rapidamente protezione temporanea ai profughi.

Rafforzamento della politica di sicurezza e di difesa dell’UE

Con l’adozione del Compasso strategico a marzo 2021, l’UE ha presentato un piano d’azione per il rafforzamento della sua politica di sicurezza e di difesa. La Germania ha compiuto e concluso una svolta nella sua politica nei confronti della Russia e ha annunciato un aumento massiccio della sua spesa per la difesa. La Svezia e la Finlandia hanno presentato la loro richiesta di adesione alla NATO. La minaccia militare rappresentata dalla Russia per l’Europa è tornata a farsi più urgente. Tutto questo porta a un cambiamento di mentalità nella discussione inerente la politica di sicurezza in Europa. Alla pari della NATO, l’UE dovrebbe uscire rafforzata da questa crisi come attore della politica di sicurezza, mentre altre istituzioni dell’architettura europea di sicurezza come l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), ma anche il Consiglio d’Europa, risultano indebolite.

Rivalità strategica tra gli USA e la Cina

La pandemia ha rafforzato la concorrenza tra gli USA e la Cina; inoltre ha indurito l’immagine che l’Europa nutre della Cina. La percezione della Cina, prima diversa da una sponda all’altra dell’Atlantico, si è ravvicinata; come gli USA, ora anche l’UE e gli Alleati europei della NATO attribuiscono maggiore peso agli aspetti strategici dell’ascesa cinese a potenza mondiale.

Nonostante l’attuale contrapposizione con la Russia, gli USA intendono continuare a concentrarsi il più possibile sulla Cina poiché la considerando l’unico rivale strategico di pari livello. Comunque, in un primo momento il contenimento della Russia e il rafforzamento del fianco orientale della NATO assorbiranno più mezzi americani di quanto previsto, nonostante gli Stati europei sembrino disposti ad accettare una ripartizione più equilibrata degli oneri transatlantici.

Spionaggio e cibercriminalità costituiscono una minaccia permanente

Lo spionaggio è un fenomeno sempre presente e le attività di questo tipo, già assai importanti, continuano ad aumentare. La Ginevra internazionale rimane un punto focale dello spionaggio. Di recente diversi Stati europei hanno espulso ufficiali russi dell’intelligence: ciò potrebbe indurre i servizi russi a impiegare le proprie forze in Stati come la Svizzera che non hanno ordinato nessuna espulsione.

Nei conflitti, in generale, e nelle azioni di guerra, in particolare, è sempre lecito attendersi anche attività nel settore ciber. Ad esempio a fine febbraio 2022 gli USA, la Gran Bretagna e l’UE hanno attribuito ciberattacchi a reti commerciali di comunicazione satellitare alla Russia. Fin dal gennaio 2022 sono in atto ciberoperazioni russe contro reti ucraine pubbliche e private. A metà aprile 2022, durante la ritirata russa dal nord dell’Ucraina, degli hacker – probabilmente appartenenti all’attore Sandworm che opera per conto del servizio d’intelligence militare russo (GRU) – hanno attaccato l’approvvigionamento ucraino di energia elettrica.

Estremismo violento e terrorismo ancora attuali

La polarizzazione e la frammentazione sociali vanno di pari passo con il rischio di estremismo violento. Ne è un esempio l’estremismo legato al COVID-19. Con la fine della pandemia è tuttavia probabile che questo ambiente si calmi e si ridimensioni. Secondo il SIC, tuttavia, alcuni individui o gruppi che si sono radicalizzati durante la pandemia cercheranno nuovi argomenti e continueranno le loro attività violente. Gli ambienti di estrema sinistra e di estrema destra violenti caratterizzano la situazione di minaccia nel settore «Estremismo violento».

La minaccia terroristica in Svizzera rimane elevate. La minaccia è legata principalmente al movimento jihadista, in particolare a persone che si ispirano alla propaganda jihadista. Lo «Stato Islamico» e Al-Qaida sono le componenti più importanti del movimento jihadista in Europa, e in quanto tali sono determinanti anche per la minaccia terroristica in Svizzera. Ma la minaccia terroristica è diventata più diffusa perché in Europa dal 2020 sempre più spesso proviene da singoli individui che agiscono autonomamente e non hanno un nesso diretto con lo «Stato Islamico» o con Al-Qaida.


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