Obbligo di annuncio dei posti vacanti nel 2021: maggiore trasparenza sui generi di professioni soggetti all’obbligo

Berna, 06.05.2022 - Nel 2021 i datori di lavoro hanno dovuto annunciare i posti vacanti di 34 generi di professioni, come risulta dal 3° rapporto di monitoraggio pubblicato il 6 maggio 2022 dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) sull’esecuzione di questo obbligo. A seguito dell’elevata disoccupazione legata alla pandemia, il numero di generi di professioni da annunciare è quasi raddoppiato rispetto al 2020. Le analisi condotte dall’Università di Zurigo mostrano che l’obbligo di annuncio dei posti vacanti crea maggiore trasparenza sull’offerta di posti nelle professioni soggette a tale obbligo.

L’obbligo di annuncio dei posti vacanti è in vigore dal 2018 per le professioni con alti tassi di disoccupazione: le aziende devono annunciare i posti vacanti agli uffici regionali di collocamento (URC). Il Consiglio federale e il Parlamento intendono in questo modo rendere più visibili per le persone in cerca d’impiego iscritte all’ufficio di collocamento i posti vacanti in queste professioni, sfruttando meglio il potenziale di manodopera locale. La SECO pubblica oggi il 3° rapporto di monitoraggio sull’attuazione dell’obbligo di annuncio e confronta i risultati del 2021 con quelli del 2019 e del 2020. L’obbligo di annuncio dei posti vacanti è stato attuato in maniera efficiente e conforme alla legge anche nel 2021.

9000 persone collocate
Nel 2021 i generi di professioni soggetti all’obbligo di annuncio erano 34 (professioni con un tasso di disoccupazione pari almeno al 5 %). Nel periodo compreso fra ottobre 2019 e settembre 2020 l’alto tasso di disoccupazione legato alla pandemia ha determinato un raddoppio dei generi di professioni soggetti a tale obbligo. Anche la percentuale di persone sull’intero mercato del lavoro che opera in generi di professioni assoggettati all’obbligo di annuncio è più che duplicata, passando dal 6,7 per cento (2020) al 14,7 (2021).

Nel 2021 sono stati registrati all’URC circa 463 000 posti. Di questi, ben 360 000 rientravano nell’obbligo di annuncio. La maggioranza dei posti soggetti a tale obbligo apparteneva al settore della costruzione (26 %), dell’industria (22 %) e della ristorazione (18 %). Mentre i datori di lavoro della costruzione e dell’industria usano per lo più agenzie private di collocamento sia per l’assunzione che per l’annuncio agli URC, quelli del settore alberghiero e della ristorazione tendono a comunicare autonomamente i loro posti agli URC.

Con un totale di 250 000 proposte di candidati ai datori di lavoro e richieste di candidatura, i consulenti del personale degli URC sono riusciti a collocare circa 9000 persone. Questa cifra non include le persone contattate direttamente da un datore di lavoro o che sono state assunte dopo aver risposto a uno dei posti vacanti annunciati sul portale pubblico di collocamento Job-Room (www.job-room.ch).

Grande trasparenza sulle offerte di impiego
La SECO ha incaricato l’Osservatorio del mercato del lavoro dell’Università di Zurigo di esaminare i processi di reclutamento prima e dopo l’introduzione dell’obbligo di annuncio dei posti vacanti. Dall’analisi è emerso che questa modifica ha reso più trasparente, per le persone in cerca d’impiego registrate, l’offerta di impieghi nei generi di professioni assoggettati all’obbligo. Nel 2021 oltre il 90 per cento dei posti vacanti in professioni con un alto tasso di disoccupazione è stato annunciato agli URC e reso pubblicamente accessibile su Internet.


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