Il Consiglio federale modifica l’ordinanza sul CO2 per prorogare gli strumenti di politica climatica

Berna, 04.05.2022 - Nella sua seduta del 27 aprile 2022 il Consiglio federale ha approvato la modifica dell’ordinanza sul CO2. L’adattamento dell’ordinanza previene lacune nella regolamentazione fino all’entrata in vigore nel 2025 della revisione totale della legge sul CO2. Oltre agli obiettivi di riduzione della Svizzera la revisione proroga fino a fine 2024 anche alcuni strumenti centrali di protezione del clima. In tal modo si consente alle aziende svizzere di continuare a beneficiare dall’esenzione dalla tassa sul CO2. La revisione proroga inoltre l’obbligo, cui sono soggetti gli importatori di carburante, di compensare le emissioni di CO2 del settore dei trasporti con progetti di protezione del clima in Svizzera e ora anche all’estero.

Diverse misure previste dalla legge sul CO2 vigente scadevano a fine 2021. L’adozione della legge sul CO2 revisionata avrebbe consentito una nuova regolamentazione. In seguito alla bocciatura alle urne di tale revisione il 13 giugno 2021 da parte dell’elettorato, queste misure rischiavano di essere abrogate. Per prevenire lacune nella regolamentazione, le Camere federali hanno deciso il 17 dicembre 2021 di prorogare gli strumenti non contestati e di fissare la scadenza dell’obiettivo di riduzione a fine 2024. Tra il 2022 e il 2024 la Svizzera è tenuta a ridurre ogni anno le sue emissioni medie del 1,5 per cento rispetto al 1990.

Il termine di referendum è scaduto inutilizzato il 7 aprile 2022 e la legge è entrata in vigore retroattivamente a inizio 2022. Nella sua seduta del 27 aprile 2022 il Consiglio federale ha approvato le relative modifiche dell’ordinanza sul CO2.

Ne sono interessati i seguenti strumenti di protezione del clima:

- Le aziende svizzere potranno beneficiare fino al 2024 dell’esenzione dalla tassa sul CO2 in cambio dell’impegno a ridurre le proprie emissioni. Gli impegni esistenti saranno prorogati senza oneri amministrativi.

- Viene inoltre prorogato l’obbligo per gli importatori di carburante di compensare le emissioni di CO2 del settore dei trasporti con progetti di protezione del clima in Svizzera e ora anche all’estero. Le riduzioni delle emissioni non possono essere conteggiate due volte , ovvero nel Paese in cui sonos tate ottenute e in Svizzera.

La revisione dell’ordinanza sul CO2 ammette ora anche progetti di protezione del clima che immagazzinano CO2 in modo permanente in serbatoi biologici (ad es. bosco e suoli) o geologici (ad es. sottosuolo e materiali da costruzione).

- Il sistema di scambio di quote di emissioni collegato con l’UE contemplerà di nuovo anche i voli nel Regno Unito a partire dal 1° gennaio 2023, Tali voli erano finora esclusi dal campo di applicazione del SSQE svizzero in seguito alla Brexit.

Per il periodo successivo al 2024, il Consiglio federale sottoporrà alle Camere federale entro l’autunno 2024 un nuovo progetto di revisione della legge sul CO2. La relativa procedura di consultazione è terminata il 4 aprile 2022.


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Andrea Burkhardt, capa della divisione Clima, Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), tel. +41 58 462 64 94



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