Ucraina: accesso al mercato del lavoro – la Confederazione e i partner sociali sostengono le persone in cerca di rifugio

Berna, 16.03.2022 - Il 16 marzo 2022 la consigliera federale Karin Keller-Sutter ha discusso con i partner sociali dell'integrazione nel mercato del lavoro delle persone provenienti dall'Ucraina. Dopo l'attivazione dello statuto di protezione S il 12 marzo 2022, i profughi ucraini possono infatti esercitare un'attività lucrativa in Svizzera senza alcun periodo di attesa. I partner sociali si sono detti disposti a fare la loro parte nell'affrontare le sfide che ne derivano.

Il Consiglio federale ritiene fondamentale l'accesso all'attività lucrativa affinché i profughi possano integrarsi nella vita sociale ed economica durante il loro soggiorno in Svizzera: lo scopo è di offrire loro la possibilità di strutturare le proprie giornate, di conseguire l'autonomia finanziaria e di mantenere le qualifiche professionali in vista del ritorno in patria. Attivando lo statuto S, il Consiglio federale aveva pertanto deciso che le persone provenienti dall'Ucraina in cerca di rifugio potevano subito svolgere un attività lucrativa, dipendente o indipendente. L'esercizio di un'attività lucrativa resta comunque soggetto ad autorizzazione, come prevede la legge.

Partner sociali: sostegno assicurato

Integrare numerose persone nel mercato del lavoro costituisce una particolare sfida per la Confederazione, i Cantoni e i partner sociali. Il Capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ne ha discusso con i vertici dell'Unione svizzera degli imprenditori, dell'Unione svizzera delle arti e mestieri, dell'Unione sindacale svizzera e di Travail.Suisse, in presenza di Christine Schraner Burgener, segretaria di Stato della migrazione (SEM), e di Boris Zürcher, capo della Direzione del lavoro presso la Segreteria di Stato dell'economia (SECO).

I rappresentanti dei partner sociali si sono detti disposti a sostenere attivamente la Confederazione e i Cantoni per integrare nel miglior modo possibile i profughi ucraini nel mercato del lavoro. La Confederazione e i partner sociali perseguono l'obiettivo comune di agevolare l'attività lavorativa delle persone provenienti dall'Ucraina, impedendo al contempo gli abusi e il dumping sociale. Allo scopo la legge prevede in primo luogo un obbligo di autorizzazione ad opera delle autorità cantonali preposte al mercato del lavoro, chiamate in particolare a verificare se le condizioni lavorative e salariali sono conformi alle consuetudini locali, professionali e settoriali. Il rispetto delle condizioni è poi controllato dalle commissioni paritetiche e tripartite, in cui siedono rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro.

Incentivare il pretirocinio d'integrazione e le conoscenze linguistiche

La Confederazione e i partner sociali concordano inoltre che in linea di massima anche i titolari dello statuto S debbano beneficiare del pretirocinio d'integrazione (PTI), strumento che offre una preparazione pratica e mirata in vista di un apprendistato professionale o di un'attività lucrativa in Svizzera a chi resterà presumibilmente nel Paese per parecchio tempo. La SECO ha anche fatto notare che i titolari dello statuto S hanno accesso ai servizi di consulenza e di collocamento offerti dagli uffici regionali di collocamento.

Il Capo del DFGP ha infine sottolineato l'importanza delle conoscenze linguistiche nel mondo professionale. I titolari dello statuto S hanno già accesso alle offerte cantonali esistenti, come ad esempio i corsi di lingua, ma la SEM sta vagliando, su incarico del DFGP e in collaborazione con i Cantoni, se occorrono ulteriori misure per agevolare l'apprendimento di una lingua nazionale. 

Infine l'incontro ha evidenziato la forte richiesta di informazioni pratiche, ad esempio riguardo all'attività lavorativa: se ne occuperà un gruppo di lavoro diretto dalla SEM in collaborazione con il SECO e i partner sociali.

Dall'inizio della guerra in Ucraina, oltre 3 milioni di persone hanno cercato rifugio nei Paesi vicini e, in misura crescente, anche in Svizzera. Finora la SEM ha registrato oltre 6000 profughi ucraini e si aspetta che decine di migliaia di persone potrebbero cercare rifugio in Svizzera.


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