Il Consiglio federale adotta il rapporto sulle sanzioni amministrative pecuniarie

Berna, 23.02.2022 - In linea di massima, il vigente diritto in materia di sanzioni amministrative pecuniarie ha dato buona prova. È quanto afferma il Consiglio federale nel suo rapporto adottato il 23 febbraio 2022. Le basi legali per infliggere una punizione finanziaria all’impresa che viola disposizioni di diritto amministrativo soddisfano le garanzie procedurali applicabili. Ne consegue che non è necessario procedere a una modifica fondamentale del diritto in vigore. Per il legislatore il rapporto costituisce la base per l’eventuale sviluppo delle sanzioni amministrative pecuniarie.

L'impresa che non rispetta le disposizioni di diritto amministrativo può essere chiamata a rispondere del suo comportamento in termini finanziari. Le sanzioni amministrative pecuniarie (nel linguaggio corrente: le multe) sono previste ad esempio nella legislazione sui cartelli, sui giochi in denaro e sulle telecomunicazioni. Se, ad esempio, un'impresa viola la legge sui cartelli, perché elimina la concorrenza, la Commissione della concorrenza la chiamerà a risponderne in termini finanziari. Diversamente che nei procedimenti penali, non possono essere sanzionati i collaboratori dell'impresa.

Il diritto vigente e la prassi hanno dato buona prova

Il postulato 18.4100 "Strumento delle sanzioni amministrative pecuniarie" della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale, incarica il Consiglio federale di esaminare se le basi legali esistenti sono sufficienti e se è tenuto sufficientemente conto delle garanzie procedurali della Costituzione federale e della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. In questo contesto va precisato che occorre rispettare i principi procedurali del diritto penale (p. es. la presunzione d'innocenza o il diritto di non autoincriminarsi), ma non con lo stesso rigore che nel nocciolo duro del diritto penale.

Nel rapporto il Consiglio federale illustra che la legge federale sulla procedura amministrativa (PA) offre, assieme alle pertinenti leggi speciali, una base solida per pronunciare e applicare le sanzioni amministrative pecuniarie. La prassi ha trovato soluzioni praticabili che permettono di applicare le garanzie procedurali rilevanti nazionali e internazionali. Di conseguenza, non sono necessarie modifiche fondamentali dell'attuale diritto.

Il rapporto mostra per contro chiaramente che la legge potrebbe chiarire singole questioni. Sarebbe in particolare ipotizzabile introdurre una disposizione sulla prescrizione dell'azione penale, chiarire il conflitto tra gli obblighi di collaborare di diritto amministrativo e il diritto di non autoincriminarsi di diritto penale e introdurre una disposizione generale sul coordinamento di procedimenti paralleli che interessano lo stesso oggetto. I risultati del rapporto confluiranno progressivamente nei progetti legislativi in corso. Per il legislatore il rapporto costituisce la base per l'eventuale ulteriore sviluppo delle sanzioni amministrative pecuniarie.


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