Svizzera e Austria: arginare la migrazione secondaria e rafforzare la protezione delle frontiere esterne

Berna, 01.02.2022 - Il 1° febbraio 2022 la consigliera federale Karin Keller-Sutter ha incontrato per la prima volta il nuovo ministro austriaco dell'interno Gerhard Karner, in occasione di una visita di lavoro a Vienna. Al centro dei colloqui la riforma del Codice frontiere Schengen e i negoziati in corso per la riforma del sistema europeo di migrazione e asilo nonché la cooperazione bilaterale in materia di migrazione e di lotta al terrorismo.

L'incontro con il nuovo ministro austriaco dell'interno Gerhard Karner ha fornito l'occasione per discutere bilateralmente le sfide poste dalla politica europea in materia di sicurezza e migrazione, anche in vista della riunione informale dei ministri di giustizia e dell'interno dell'Unione europea, in programma dal 2 al 4 febbraio a Lille (F). La Svizzera e l'Austria convengono che soprattutto la crescente migrazione secondaria va gestita su scala europea. Entrambi gli Stati sono pertanto favorevoli alla riforma del Codice frontiere Schengen proposta dalla Commissione europea e sostengono il suggerimento pragmatico della presidenza francese di procedere per gradi: l'idea è di attuare prima le proposte incontestate tese a consentire interventi di polizia congiunti e a semplificare la riammissione tra gli Stati membri grazie a una procedura pragmatica e applicabile a tutte le frontiere interne.

Proseguono i lavori per l'accordo di riammissione

Gli accordi bilaterali di riammissione vigenti devono essere rinnovati. Durante il proficuo colloquio il Ministro dell'interno austriaco e il Capo del DFGP hanno concordato che vadano migliorati i processi dell'accordo di riammissione tra l'Austria, la Svizzera e il Principato del Liechtenstein. Alla conferenza stampa comune la consigliera federale Karin Keller-Sutter ha dichiarato che l'accordo vigente è invecchiato, i lavori di rinnovo proseguono e s'intendono mantenere le pattuglie di polizia miste.

Interessi condivisi in materia di protezione delle frontiere esterne e di migrazione secondaria

Il ministro dell'interno Karner e la consigliera federale Keller-Sutter hanno inoltre sottolineato che la riforma del diritto europeo in materia di migrazione e d'asilo è tuttora urgente e che la Svizzera e l'Austria s'impegnano a favore di un'attuazione pragmatica e graduale. Lo scopo è di proteggere la frontiera esterna in modo efficace, assicurare procedure celeri, incentivare maggiormente il rimpatrio, combattere la migrazione secondaria e condividere le responsabilità e il sostegno agli Stati membri particolarmente colpiti. Entrambi gli Stati condividono questa posizione, hanno sottolineato Keller‑Sutter e Karner davanti ai rappresentanti dei media. Alla fine della conferenza stampa la consigliera federale Keller‑Sutter ha affermato che la Svizzera si impegna attivamente e in modo costruttivo a livello europeo per lottare contro l'immigrazione illegale e la migrazione secondaria, ma a condizione che la Svizzera rimanga parte di Schengen e Dublino.

Stretta cooperazione nella lotta al terrorismo

Riguardo alla lotta al terrorismo, i due Ministri hanno affermato che la cooperazione nello spazio Schengen e una frontiera esterna ben protetta sono indispensabili per la sicurezza dei cittadini. Dopo l'attacco terroristico di Vienna del 2 novembre 2020, la Svizzera e l'Austria hanno ad esempio cooperato in maniera rapida ed efficiente: a distanza di un solo giorno, la polizia svizzera ha infatti arrestato due persone che avevano visitato l'attentatore a Vienna poco prima dei fatti. Senza la stretta cooperazione nello spazio Schengen un tale sostegno sarebbe impensabile.


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