Reintrodotto in Svizzera l’obbligo di costituire scorte di sementi

Berna, 26.01.2022 - In Svizzera sarà reintrodotto l’obbligo di costituire scorte di sementi. Il 26 gennaio 2022 il Consiglio federale ha infatti approvato l’ordinanza sulla costituzione di scorte obbligatorie di sementi, fissandone l’entrata in vigore al 1° aprile 2022. Ciò significa che la produzione indigena di olio di colza sarà garantita da scorte di semi di colza, materia prima per la quale il nostro Paese è completamente dipendente dalle importazioni.

Intenzionato a garantire l’approvvigionamento di alimenti di base di importanza vitale e confermato dai pareri positivi espressi in sede di consultazione, il Consiglio federale ha deciso di sottoporre i semi di colza all’obbligo di costituire scorte. Tale decisione si basa sulla legge federale sull’approvvigionamento economico del Paese. Le scorte dovranno coprire il fabbisogno annuo necessario per la produzione di olio di colza in Svizzera.

Secondo l’ordinanza, le scorte obbligatorie dovranno essere costituite dagli operatori di mercato che importano o immettono per la prima volta sul mercato svizzero semi di colza destinati alla produzione di olio. Le dovrà costituire chi ne importa più di 100 chilogrammi all’anno.

Il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) fisserà la portata e la qualità delle scorte obbligatorie, basandosi sull’attuale struttura del mercato svizzero delle sementi e sulle varietà ammesse. È prevista la costituzione di scorte con le varietà generalmente disponibili sul mercato.

Possibilità di ampliare l’assortimento

In passato l’obbligo di costituire scorte di sementi vigeva già nel nostro Paese, ma negli anni Novanta è stato abolito nell’ambito della politica di riduzione delle scorte obbligatorie. Da allora la situazione sul mercato delle sementi è tuttavia cambiata radicalmente. Negli ultimi anni questo mercato ha infatti conosciuto una forte concentrazione e internazionalizzazione, inducendo l’Approvvigionamento economico del Paese (AEP) ad analizzare le vulnerabilità che sussistono in questo particolare settore.

Le analisi dell’AEP hanno evidenziato che per i semi di colza sussistono diverse vulnerabilità: in Svizzera non esiste ad esempio né una coltivazione né una moltiplicazione di questi semi. L’intera infrastruttura per la loro riproduzione si trova quindi all’estero, il che significa che per questa materia prima sussiste una totale dipendenza dalle importazioni. Inoltre, i semi di colza si conservano bene e i cambiamenti delle varietà sono prevedibili.

Se nell’ambito delle sue ulteriori verifiche l’AEP dovesse concludere che anche altre sementi debbano essere sottoposte all’obbligo delle scorte, potrà disporre che l’ordinanza in questione sia completata di conseguenza.


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