Precisazione riguardo al modo di procedere per trasferire e accogliere pazienti in terapia intensiva

Berna, 15.12.2021 - Il sensibile aumento dei nuovi casi di coronavirus comporta un netto incremento dei ricoveri in ospedale e del numero dei pazienti ricoverati nei reparti di cure intense. A causa di diversi fattori, il grado di sollecitazione dei reparti di cure intense può variare tra le varie regioni di assistenza. Pertanto il 14 dicembre 2021 il servizio sanitario coordinato (SSC), la Conferenza delle direttrici e dei direttori della sanità (CDS), l’associazione H+ Gli ospedali svizzeri nonché la Società svizzera di medicina intensiva (SSMI) hanno deciso di precisare il mandato e l’attuazione sussidiaria del coordinamento nazionale dei reparti di cure intense.

Da giugno 2020 il servizio di coordinamento nazionale gestito dalla Guardia aerea svizzera di soccorso REGA è a disposizione dei reparti di cure intense 24 ore su 24 e si occupa dell’attività di intermediazione a livello svizzero. Come descritto nel concetto del 16 giugno 2020, su annuncio di un reparto di cure intense, tale servizio organizza i trasferimenti di pazienti in altre regioni.

In caso di sovraccarico, anche in situazioni normali i reparti di cure intense degli ospedali svizzeri effettuano trasferimenti di pazienti all’interno di un Cantone o di una regione.

Coordinamento a due livelli dei trasferimenti di pazienti di reparti di cure intense

Da molti mesi a causa della pandemia di COVID-19 i reparti di cure intense vengono sollecitati molto più del normale. Anche a seguito di carenze di personale specializzato, gli ospedali e i reparti di cure intense hanno grandi difficoltà a mettere a disposizione capacità aggiuntive in tempi brevi. L’aumento dei casi, i tassi di copertura vaccinale diversi da regione a regione nonché la sollecitazione continua del personale specializzato comportano un continuo aumento della pressione sugli ospedali e sui reparti di cure intense. Pertanto il 14 dicembre 2021 il servizio sanitario coordinato (SSC), la Conferenza delle direttrici e dei direttori della sanità (CDS), l’associazione H+ Gli ospedali svizzeri nonché la Società svizzera di medicina intensiva (SSMI) hanno precisato il concetto per il coordinamento nazionale dei reparti di cure intense.

Le precisazioni prevedono un coordinamento a due livelli dei reparti di cure intense:

1. Ogni reparto di cure intense aderisce a livello cantonale o regionale a una rete ospedaliera esistente o istituita dalle autorità nel Cantone per trasferimenti di pazienti e compensazioni di capacità. Di norma le reti vengono gestite dalla direzione del reparto di cure intense di un ospedale universitario o di un ospedale centrale. All’interno delle reti ospedaliere i reparti di cure intense procedono a trasferimenti tempestivi di pazienti e a compensazioni di capacità, in primo luogo tra i posti letto di terapia intensiva certificati e in secondo luogo tra tutti gli altri posti per trattamenti. L’obiettivo è quello di equilibrare il grado di occupazione all’interno della rete per quanto riguarda sia pazienti affetti da COVID-19 sia pazienti affetti da altre patologie, di prevenire un sovraccarico dovuto a casi non programmati che necessitano di cure intense e di trasferire tempestivamente i pazienti che possono essere trasportati.

2. In presenza di un grado di occupazione elevato, pari o superiore all’85 per cento, e di una quota pari almeno al 50 per cento di pazienti affetti da COVID-19 all’interno di una rete ospedaliera, vengono organizzati trasferimenti in reti che presentano un grado di occupazione più basso e una quota inferiore di pazienti affetti da COVID-19. In una situazione del genere le relative reti ospedaliere concordano i trasferimenti con il servizio di coordinamento nazionale.

Il sistema di coordinamento a due livelli contribuisce a evitare un sovraccarico a livello locale o regionale, a conservare una capacità d’accoglienza omogenea in tutta la Svizzera nonché a incrementare la resilienza dei reparti di cure intense e la resistenza del personale. Inoltre le precisazioni rafforzano la comprensione condivisa da tutte le parti coinvolte di quello che è il valore politico dell’accordo. L’intenzione è che gli ospedali e i Cantoni si sostengano reciprocamente in misura ancora maggiore nel trasferimento dei pazienti e rinviino altri interventi non urgenti per migliorare la disponibilità di posti di cure intense.


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