In futuro la patente sarà rilasciata soltanto in prova

Berna, 27.10.2004 - Dal 1° dicembre 2005, chi per la prima volta farà domanda per ottenere una licenza per allievo conducente per i veicoli della categoria A (motocicli) o B (automobili) e supererà gli esami, riceverà la patente solo in prova per un periodo di tre anni. La licenza di condurre di durata illimitata sarà rilasciata soltanto dopo che il conducente avrà assolto una formazione complementare. Il Consiglio federale ha adottato oggi le disposizioni d'esecuzione necessarie per attuare nei Cantoni la revisione della legge sulla circolazione stradale, datata 14 dicembre 2001.

In futuro, gli allievi conducenti che supereranno l'esame pratico riceveranno la patente soltanto in prova, per un periodo di tre anni. Chi intende ottenere la licenza di condurre di durata illimitata è tenuto ad assolvere la formazione complementare obbligatoria e, durante il periodo di prova, sottostà a un regime di sanzioni più rigido.


Misure amministrative severe in caso d’infrazioni commesse durante il periodo di prova


Alla prima infrazione con ritiro della patente, il periodo di prova è prolungato di un anno. Alla seconda infrazione, che comporta un ulteriore ritiro della licenza, fa seguito la revoca dell'autorizzazione a condurre. Chi, nonostante ciò, intende continuare a guidare un veicolo, è tenuto a presentare una nuova domanda per l'ottenimento di una licenza per allievo conducente. Ai documenti che accompagnano la domanda deve essere allegato un certificato che attesti l'idoneità psicologica alla guida, rilasciato al massimo tre mesi prima da un servizio riconosciuto dall'autorità. Una nuova licenza per allievo conducente può essere emessa al più presto un anno dopo l'infrazione.


Formazione complementare obbligatoria


Il traffico stradale costituisce un pericolo in particolare per i giovani conducenti, ma non tanto a causa della loro inesperienza in fatto di tecnica di guida, quanto piuttosto per la tendenza a sopravvalutare le proprie capacità e per un maggiore gusto del rischio. La formazione complementare non costituisce quindi né un corso di guida da svolgersi sotto la supervisione di un maestro conducente, né un'istruzione con esercizi sulla tecnica di guida. L'obiettivo, infatti, non è d'insegnare ai partecipanti come far fronte a situazioni di pericolo ricorrendo a determinati accorgimenti di guida, ma come evitarle invece fin dal principio. Inoltre, viene approfondita la tematica della guida rispettosa allo stesso tempo dell'ambiente e degli altri conducenti stradali. I corsi della formazione complementare, sotto forma di lezioni di gruppo, sono tenuti da docenti opportunamente istruiti e devono essere seguiti presso organizzatori di corsi riconosciuti dal Cantone. La formazione complementare dura 16 ore, suddivise su due giornate, e il costo corrisponde all’incirca a otto ore di scuola guida effettuate con un maestro conducente.


La prima giornata di corso nei sei mesi successivi all’ottenimento della patente


Nel primo giorno di corso, i partecipanti affrontano il tema della consapevolezza delle proprie capacità e del comportamento in situazioni di pericolo. Mediante analisi d’incidenti vengono identificate le diverse cause alla base dell’incidente ed esaminate le relative conseguenze penali, giuridiche, finanziarie e sociali. Su un’apposita piazza d’istruzione non accessibile agli altri utenti della strada, i partecipanti imparano inoltre a capire e a sperimentare di persona, senza tuttavia correre rischi, come e perché sia necessario evitare situazioni di traffico pericolose. La prima giornata di corso deve essere seguita nei sei mesi successivi al rilascio della licenza di condurre in prova. È dimostrato, infatti, che la frequenza d’incidente è particolarmente elevata nei nuovi conducenti proprio in questo lasso di tempo.


Una corsa accompagnata per migliorare la capacità di autovalutazione


Il secondo giorno, tutti i partecipanti effettuano una corsa accompagnata di valutazione con a bordo il docente e altri partecipanti. Alla fine di essa, i passeggeri forniscono al conducente un feedback sul suo stile di guida. Egli ha così la possibilità di mettere a confronto la propria valutazione della corsa con le critiche espresse perlopiù da suoi coetanei. L’obiettivo che s’intende in tal modo raggiungere è quello d’incrementare nei conducenti la capacità di conciliare l’autovalutazione con il giudizio espresso da terzi. Nella seconda giornata di corso, i partecipanti approfondiscono anche le conoscenze sulla guida ecologica e parsimoniosa nel consumo energetico, acquisite nella prima fase della formazione.


Conseguenze in caso di non assolvimento della formazione complementare obbligatoria


Di norma, la formazione complementare deve essere assolta entro i tre anni che costituiscono il periodo di prova. A titolo eccezionale, ad esempio in caso di malattia, è concessa una proroga di tre mesi. A chi non assolve la formazione nemmeno nei tre mesi di proroga, la patente di durata illimitata non viene rilasciata. Le persone che successivamente intendono guidare un veicolo a motore sono tenute a depositare una nuova domanda per l’ottenimento di una licenza per allievo conducente. Il conducente che non ha seguito la formazione complementare e che guida un veicolo dopo che la licenza di condurre in prova è scaduta è punito per il reato di guida senza patente. Inoltre, per almeno sei mesi dall’infrazione non è rilasciata alcuna nuova licenza di condurre.


Incremento della sicurezza del traffico stradale


Statisticamente, i conducenti fra i 20 e i 24 anni d’età sono coinvolti in incidenti della circolazione più spesso degli utenti della strada più anziani. Fra i giovani tra i 18 e i 24 anni, gli incidenti stradali costituiscono addirittura la causa di morte più frequente. L’inasprimento delle condizioni che regolano l’ottenimento della patente di durata illimitata contribuirà in maniera significativa a ridurre il numero di incidenti provocati dai giovani neo-conducenti.


DATEC
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