Contro la diffusione dell’influenza aviaria: separazione rigorosa di polli e uccelli selvatici

Berna, 26.11.2021 - Una variante altamente contagiosa dell’influenza aviaria ha causato la morte di animali in un allevamento avicolo amatoriale nell’Unterland zurighese: è quanto emerso dalle analisi dell’Istituto di virologia e di immunologia (IVI). Insieme ai Cantoni, l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) sta adottando misure di protezione in tutta la Svizzera per prevenirne l’ulteriore diffusione.

A partire da sabato nelle aziende avicole nei Comuni intorno all’allevamento infetto di Hüntwangen si applicheranno le massime disposizioni di sicurezza. Sono colpite anche parti di Comuni nei Cantoni di Argovia e Sciaffusa. In queste cosiddette zone di protezione e sorveglianza i servizi veterinari effettuano analisi sullo stato sanitario del pollame. Le uova e il pollame possono essere trasportati nelle zone solo a severe condizioni e previa autorizzazione. In queste zone, che rimangono in vigore per almeno tre settimane, sono vietati i mercati e le esposizioni di pollame.

Zone di controllo e di osservazione

Poiché l’influenza aviaria si sta diffondendo anche nei Paesi limitrofi, l’USAV, insieme ai Cantoni, sta prendendo misure preventive in tutte le regioni della Svizzera. L’attenzione si concentra sugli uccelli selvatici, che introducono l’epizoozia. Per questo motivo, da lunedì, le aree rivierasche nel raggio di uno o tre chilometri intorno a tutti i grandi insiemi di acque dell’Altopiano svizzero saranno mutate in cosiddette zone di controllo e di osservazione. In queste zone si applicano prescrizioni particolari per l’alimentazione e l’uscita degli animali. Nelle zone di controllo, polli, oche o altro pollame da cortile possono uscire all’aperto solo a determinate condizioni, ad esempio in aree esterne con una tettoia impermeabile e pareti laterali grigliate o in aree di uscita protette dagli uccelli selvatici con una rete. Inoltre, le oche e i ratiti devono essere tenuti separati dai polli.

Queste misure si applicano almeno fino alla fine di gennaio. I pagamenti diretti per «sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali» continueranno a essere versati.

Nessun pericolo per l’essere umano

Secondo le conoscenze attuali, il ceppo virale non è trasmissibile all’essere umano.
Il consumo di carne di pollame e uova non costituisce alcun pericolo.


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