Previdenza professionale: il tasso d’interesse minimo rimane invariato all’1 per cento

Berna, 03.11.2021 - Nella sua seduta del 3 novembre 2021, il Consiglio federale ha deciso di lasciare invariato il tasso d’interesse minimo della previdenza professionale all’1 per cento. Questo è il tasso minimo che deve essere corrisposto sull’avere di vecchiaia nel regime obbligatorio giusta la legge federale sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità (LPP).

Ai sensi della legge, i parametri fondamentali per la fissazione del tasso d’interesse minimo sono l’evoluzione del rendimento delle obbligazioni della Confederazione e l’andamento di azioni, obbligazioni e immobili.

Il rendimento delle obbligazioni della Confederazione continua a essere basso: alla fine del 2020, il tasso d’interesse corrisposto sulle obbligazioni della Confederazione con scadenza a dieci anni era pari a -0,53 per cento, mentre alla fine di settembre del 2021 si attestava a ‑0,17 per cento. D’altro canto, però, la performance di azioni, obbligazioni e immobili è stata nel complesso leggermente migliore nel 2020, pur con forti fluttuazioni, e buona nel 2021. Per quanto riguarda le azioni, lo Swiss Performance Index è aumentato del 3,8 per cento nel 2020 e del 12,9 per cento fino alla fine di settembre del 2021. L’andamento delle obbligazioni è stato leggermente positivo nel 2020, mentre nel 2021, a causa dell’aumento dei tassi d’interesse, è risultato più debole. Per quanto riguarda gli immobili, invece, la performance è stata ottima anche quest’anno. Considerato il buon andamento complessivo dei mercati finanziari, non si giustifica una riduzione del tasso d’interesse minimo. Il persistere del basso livello dei tassi d’interesse e le prospettive di rendimento meno rosee non consentono tuttavia, per il momento, nemmeno un suo aumento.

Il 23 agosto 2021 la Commissione federale della previdenza professionale si è pronunciata chiaramente a favore di un tasso dell’1 per cento. I pareri delle parti sociali erano contrastanti. Mentre i sindacati hanno chiesto un aumento all’1,25 per cento, la maggioranza dei datori di lavoro ha sostenuto un tasso dell’1 per cento, ad eccezione dell’Unione svizzera degli imprenditori, che ha votato per un tasso dello 0,4 per cento, eventualmente arrotondato allo 0,5 per cento.

 


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