Rapporto sulla protezione sociale dei lavoratori delle piattaforme
Berna, 27.10.2021 - Nell’economia delle piattaforme e dei nuovi modelli aziendali, lo statuto dei lavoratori non è sempre chiaro e la loro protezione sociale non è necessariamente garantita. È quanto emerge dal rapporto sulla flessibilizzazione del diritto delle assicurazioni sociali in relazione con la digitalizzazione «Numérisation – Examen d’une flexibilisation dans le droit des assurances sociales» (Flexi-Test)», adottato dal Consiglio federale in occasione della seduta del 27 ottobre 2021.
Sia in Svizzera che all’estero si stanno sviluppando nuove piattaforme di lavoro quali Uber, Helpling o batmaid. Questi modelli aziendali innovativi, ancora rari, sono eterogenei e in parte contrassegnati da incertezze giuridiche, riguardanti principalmente la questione dello statuto dei lavoratori della piattaforma (dipendenti o indipendenti) e la funzione della piattaforma (intermediaria, datrice di lavoro). La protezione sociale di questi lavoratori, la sicurezza giuridica e il bisogno o meno di flessibilizzare il diritto delle assicurazioni sociali per rispondere alle sfide poste da queste nuove forme di lavoro sono stati analizzati nel rapporto oggi adottato dal Consiglio federale, che dà seguito a diversi interventi parlamentari e a uno studio dell’istituto Ecoplan e del professor Mösch Payot sul funzionamento delle aziende dell’economia digitale installate in Svizzera.
Rischio di precarietà
Spesso svolto a tempo parziale e quale attività accessoria, il lavoro tramite le piattaforme offre attività supplementari ben accette da determinati gruppi di persone (studenti, pensionati). Il rapporto ha tuttavia individuato alcune categorie di lavoratori esposte a un rischio di precarietà, ossia coloro che non raggiungono la soglia d’entrata del secondo pilastro e che di conseguenza non riescono a costituirsi una previdenza sufficiente. Nel rapporto vengono esaminate diverse soluzioni per migliorare la previdenza sociale di chi accumula impieghi simili su lunghi periodi, che permetterebbero di evitare un passaggio al sistema delle prestazioni complementari o dell’aiuto sociale, per esempio in caso d’invalidità.
Accelerare la determinazione dello statuto dei lavoratori
Il Consiglio federale è giunto alla conclusione che l’attuale sistema di sicurezza sociale è sufficientemente flessibile e che per il momento non è necessario spingersi oltre. A fronte della velocità con cui l’economia digitale si sviluppa è però fondamentale che i lavoratori siano rapidamente informati sulla loro situazione giuridica in materia di assicurazioni sociali. Su questo punto il Consiglio federale individua ancora un potenziale di miglioramento.
Il rapporto esamina tra l’altro la capacità del sistema di sicurezza sociale di rispondere alle sfide poste dalla crisi del coronavirus. Dai risultati emerge che, sebbene la Svizzera sia stata in grado di reagire in modo rapido e flessibile, la crisi ha messo in luce la fragilità economica e sociale di determinate categorie di lavoratori dipendenti e indipendenti.
Il Consiglio federale è giunto alla conclusione che al momento non è necessario valutare ulteriormente le diverse opzioni presentate nel rapporto.
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