Vaccino anti-COVID-19: un ulteriore contratto con Pfizer assicura sufficienti vaccini per il 2022 e il 2023

Berna, 25.08.2021 - La Confederazione ha sottoscritto un ulteriore contratto con l’azienda biofarmaceutica Pfizer, grazie al quale anche per i prossimi due anni la popolazione svizzera avrà accesso a una quantità sufficiente di vaccini a mRNA. Il nuovo contratto prevede per ciascuno degli anni 2022 e 2023 una fornitura di 7 milioni di dosi con un’opzione per ulteriori 7 milioni di dosi ogni anno. La condizione è che i vaccini adattati di Pfizer/BioNTech siano omologati da Swissmedic.

Per proteggere la popolazione svizzera, la Confederazione sta attualmente puntando in particolare sui vaccini a mRNA. I vaccini di Pfizer/BioNTech e di Moderna si sono finora dimostrati altamente efficaci e ben tollerati. Con il nuovo contratto, la Confederazione si è ora riservata una quantità sufficiente di vaccini presso entrambi i fabbricanti per permettere in futuro alla popolazione di accedere a eventuali vaccinazioni di richiamo, se queste dovessero risultare necessarie. Entrambi i fabbricanti sono attualmente impegnati nella ricerca dei vaccini adattati contro le mutazioni del SARS-CoV-2.

Contratti con cinque fabbricanti di vaccini

La Confederazione continua a puntare su un portfolio dotato di diverse tecnologie vaccinali (a mRNA, basate su proteine e basate su vettori) allo scopo di offrire alternative di protezione, per esempio alle persone che non tollerano determinati vaccini. L’acquisto di vaccini da diversi fabbricanti deve garantire che, anche in caso di difficoltà nella fornitura, siano a disposizione sufficienti dosi di un vaccino omologato. Finora la Confederazione ha firmato contratti con cinque fabbricanti di vaccini: Moderna (13,5 milioni di dosi di vaccino per il 2021 e 7 milioni per il 2022), Pfizer/BioNTech (circa 6 milioni di dosi peril 2021, 7 milioni per il 2022 e 7 milioni per il 2023), AstraZeneca (ca. 5,4 milioni di dosi, di cui 4 saranno donati a COVAX), Curevac (5 milioni di dosi) e Novavax (6 milioni di dosi). Attualmente i Cantoni impiegano i vaccini di Moderna e BioNTech/Pfizer.

Sono ancora pendenti le omologazioni di ulteriori vaccini anti-COVID-19. I vaccini non ancora omologati da parte di Swissmedic non sono forniti in Svizzera né sono immagazzinati in altri Paesi per conto della Svizzera in attesa della loro approvazione.

Impegno internazionale per combattere la pandemia

Dall’inizio della pandemia il nostro Paese è impegnato nel cercare una soluzione globale in grado di garantire l’equa distribuzione di vaccini anti-COVID-19. L’anno scorso, la Svizzera ha sostenuto COVAX AMC con 20 milioni di franchi a favore dei 92 Paesi a reddito basso. Inoltre, nell’aprile 2021 il Consiglio federale ha deciso di sostenere l’Access to COVID-19 Tools Accelerator (ACT-A) con ulteriori 300 milioni di franchi, dei quali 125 milioni confluiranno nello strumento COVAX. L’obiettivo dell’ACT-A è quello di promuovere l’accesso ai vaccini anti-COVID-19, ai medicamenti e ai test nonché di potenziare i sistemi sanitari nella lotta alla pandemia.

Oltre al suo impegno internazionale, la Confederazione sta costantemente valutando la possibilità di inviare i vaccini ad altri Paesi, qualora la Svizzera non ne avesse bisogno. Al momento, la Svizzera sta concretizzando la donazione a COVAX di 4 milioni di dosi del vaccino di AstraZeneca.

Tecnologia vaccinale a mRNA
Al pari di Moderna, Pfizer/BioNTech si avvale di una nuova tecnologia: l’mRNA è un tipo di molecola con funzione di messaggero che contiene le informazioni necessarie alla produzione di proteine e trasmette alle cellule dell’organismo l’informazione che serve per produrre la proteina del virus. Non appena viene prodotta dall’organismo, la proteina è riconosciuta come antigene dal sistema immunitario, che sviluppa quindi anticorpi specifici. Questa risposta immunitaria prepara l’organismo alla lotta contro il virus vero e proprio.


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