La Svizzera partecipa alla seconda Conferenza internazionale di Berlino sulla Libia

Berna, 23.06.2021 - Il 23 giugno 2021 i membri del Gruppo di Berlino si sono riuniti in occasione della seconda Conferenza internazionale di Berlino sulla Libia organizzata dalla Germania e dalle Nazioni Unite. In qualità di membro, la Svizzera è stata rappresentata dal consigliere federale Ignazio Cassis. Mediante la promozione della pace e in quanto Stato ospite, il nostro Paese sostiene una soluzione politica in Libia.

Nell’ambito del processo di Berlino, la Svizzera si è impegnata a favorire l’affermarsi di condizioni favorevoli per una pace duratura in Libia. Come co-presidente del gruppo di lavoro sul diritto internazionale umanitario e sui diritti umani, il nostro Paese mette a frutto la propria tradizione di buoni uffici e la propria esperienza nei processi di pace.

Il consigliere federale Ignazio Cassis ha ricordato i progressi compiuti in questi ultimi mesi, in particolare la firma dell’accordo di cessate il fuoco il 23 ottobre scorso a Ginevra e l’instaurazione di un primo Governo di unità nazionale dal 2014. Ha inoltre ricordato l’importanza di procedere nell’attuazione della transizione politica, soprattutto con le elezioni previste a dicembre del 2021. «La Svizzera riafferma il proprio impegno e la propria volontà di fornire il sostegno e il know-how necessari alle cittadine e ai cittadini libici per plasmare il futuro del loro Paese», ha affermato Ignazio Cassis.

Elezioni e cessate il fuoco
Una delle priorità della Conferenza riguarda il sostegno al Governo libico per garantire lo svolgimento di elezioni libere nel mese di dicembre, secondo quanto previsto dalla tabella di marcia del processo politico approvato dagli esponenti libici il 16 novembre 2020. Tutte le parti coinvolte considerano questa prospettiva la soluzione migliore per una transizione democratica e una stabilità duratura del Paese.

Ruolo della Svizzera come Stato ospite
I recenti sviluppi mostrano che la situazione in Libia rimane molto instabile. Il conflitto scoppiato nel 2011 è stato causa di gravi crisi migratorie. È anche per questo motivo che la Svizzera si è impegnata appieno a favore di una stabilizzazione duratura del Paese. Da febbraio del 2020, in qualità di Stato ospite ha promosso lo svolgimento sul proprio territorio di sette riunioni nell’ambito dei tre capitoli (politico, militare ed economico) del processo di pace dell’ONU. In questo contesto si sono svolti due eventi importanti per la Libia, ossia la firma dell’accordo di cessate il fuoco tra le due parti in conflitto il 23 ottobre 2020 a Ginevra e l’elezione di una nuova autorità esecutiva di transizione il 5 febbraio 2021 nel Cantone di Vaud. 

L’impegno della Svizzera a favore della Libia è definito nella Strategia di politica estera 2020–2023 e nella Strategia MENA 2021–2024 del Consiglio federale. La Svizzera darà pertanto il proprio contributo alla risoluzione dei conflitti e al rafforzamento dei diritti umani. La risoluzione pacifica dei conflitti affronta le cause profonde degli sfollamenti forzati, come gli scontri armati e le violazioni dei diritti umani, e contribuisce quindi a ridurre la migrazione irregolare.


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