Misure collaterali e lotta contro il lavoro nero nell’anno pandemico 2020

Berna, 02.06.2021 - La pandemia di COVID-19 ha complicato l’attività di controllo degli organi d’esecuzione nell’ambito delle misure collaterali alla libera circolazione delle persone e della legge contro il lavoro nero (LLN). A causa delle restrizioni legate alla pandemia, tali organi hanno mancato l’obiettivo, seppur di poco. Nel contempo la percentuale di violazioni è rimasta praticamente invariata rispetto all’anno precedente, come mostrano i rapporti per il 2020 pubblicati dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) il 2 giugno 2021.

Durante la prima ondata la maggior parte degli organi d’esecuzione è stata costretta a ridurre significativamente la propria attività, e in alcuni casi addirittura a sospenderla, a causa delle restrizioni sanitarie. Ciononostante, nel 2020 gli organi d’esecuzione hanno controllato il rispetto delle condizioni salariali e lavorative presso 34 126 imprese e 132 922 persone in Svizzera (2019: 41 305 aziende e 165 969 persone). Hanno controllato il 6 % dei datori di lavoro svizzeri, il 30 % dei lavoratori distaccati e il 30 % dei prestatori di servizi indipendenti. Per i motivi sopra menzionati il risultato è stato leggermente inferiore all’obiettivo di 35 000 controlli stabilito nell’ordinanza sui lavoratori distaccati.

Secondo le commissioni paritetiche, nei rami in cui si applicano contratti collettivi di lavoro (CCL) di obbligatorietà generale la percentuale di violazione nel settore del personale distaccato è stata nel 2020 del 21%, come già l’anno precedente. Le commissioni tripartite cantonali hanno riscontrato una leggera diminuzione, dal 15% al 13%, di offerte di salari inferiori a quelli usuali a danno dei lavoratori distaccati nei rami senza CCL di obbligatorietà generale e senza contratti normali di lavoro (CNL). Tra i datori di lavoro svizzeri le commissioni tripartite cantonali hanno riscontrato un leggero aumento di tali offerte, dal 10% al 12%. Per quanto riguarda i prestatori di servizi indipendenti, in tutti i rami è stata presunta la pseudo-indipendenza nell’8% dei 4862 controlli effettuati (2019: 8% di 5993 controli).

Nell’ambito della loro attività gli organi d’esecuzione adottano una strategia basata sul rischio. Le percentuali di offerte di salari inferiori a quelli usuali e di violazioni ai salari minimi riscontrate in questo modo non sono pertanto rappresentative dell’intera situazione sul mercato del lavoro e vanno interpretate con prudenza.

Le misure collaterali costituiscono un dispositivo centrale per tutelare le condizioni salariali e lavorative in Svizzera. Sono state attuate anche l’anno scorso in modo mirato e in stretta collaborazione tra le parti sociali e le autorità pubbliche.

Attuazione della lotta contro il lavoro nero
Nell’ambito della lotta contro il lavoro nero, nel 2020 sono state controllate complessivamente 10 345 aziende e 29 405 persone. Rispetto all’anno precedente ciò corrisponde a un calo rispettivamente del 15 % e del 16 %. I Cantoni hanno controllato prevalentemente il settore dell’edilizia, dell’ingegneria civile e dei rami accessori dell’edilizia, l’industria alberghiera e della ristorazione e il settore del commercio.

Gli organi di controllo hanno registrato 10 716 casi sospetti e 3316 riscontri da parte delle autorità specializzate (per esempio la cassa di compensazione AVS) sui provvedimenti adottati e sulle sanzioni inflitte. Questo rappresenta una diminuzione rispettivamente del 15% e dell’1,2% rispetto all’anno di controllo 2019. Bisogna tener presente che i sospetti si basano su accertamenti degli organi di controllo prima della trasmissione dei casi alle autorità specializzate e quindi non permettono di per sé di trarre conclusioni sull’andamento del lavoro nero.

Come già accaduto l’anno precedente, è aumentato il ricorso alla procedura di conteggio semplificata: nel 2020 il 15% in più di datori di lavoro ha approfittato della possibilità di calcolare i salari dei dipendenti con una procedura semplificata (93 482 datori di lavoro).

Con il loro impegno, lo scorso anno gli organi di controllo del lavoro nero hanno fornito un importante contributo alla lotta contro questo fenomeno. In collaborazione con le autorità specializzate contribuiscono in maniera determinante alla concorrenza leale e a un sano Stato sociale in Svizzera.


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